GIOVANNI
Capitolo 1
[1]In principio era
il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
[2]Egli era in principio presso Dio:
[3]tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
[4]In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
[5]la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta.
[6]Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
[7]Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
[8]Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
[9]Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
[10]Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
[11]Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
[12]A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
[13]i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
[14]E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
[15]Giovanni gli rende testimonianza
e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me
mi è passato avanti,
perché era prima di me».
[16]Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia.
[17]Perché la legge fu data per mezzo di
Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
[18]Dio nessuno l'ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato.
[19]E questa è la
testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme
sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?». [20]Egli
confessò e non negò, e confessò: «Io non sono il Cristo». [21]Allora
gli chiesero: «Che cosa dunque? Sei Elia?». Rispose: «Non lo sono». «Sei tu il
profeta?». Rispose: «No». [22]Gli
dissero dunque: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci
hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». [23]Rispose:
«Io sono voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia». [24]Essi erano stati mandati da parte dei
farisei. [25]Lo interrogarono e gli
dissero: «Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il
profeta?». [26]Giovanni rispose loro:
«Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, [27]uno
che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del
sandalo». [28]Questo avvenne in Betània,
al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
[29]Il giorno dopo, Giovanni vedendo
Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie
il peccato del mondo! [30]Ecco colui del
quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era
prima di me. [31]Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con
acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele». [32]Giovanni rese testimonianza
dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su
di lui. [33]Io non lo conoscevo, ma chi
mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai
scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. [34]E io ho visto e ho reso testimonianza che
questi è il Figlio di Dio».
[35]Il giorno dopo
Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli [36]e, fissando lo
sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». [37]E i due discepoli, sentendolo parlare
così, seguirono Gesù. [38]Gesù allora si
voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì
(che significa maestro), dove abiti?». [39]Disse loro: «Venite e
vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono
presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
[40]Uno dei due che avevano udito le
parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. [41]Egli incontrò per primo suo fratello
Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» [42]e
lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei
Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)».
[43]Il giorno dopo Gesù aveva
stabilito di partire per
Giovanni - Capitolo 2
[1]Tre giorni dopo,
ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. [2]Fu invitato alle nozze anche Gesù con i
suoi discepoli. [3]Nel frattempo, venuto
a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». [4]E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o
donna? Non è ancora giunta la mia ora». [5]La
madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
[6]Vi erano là sei giare di pietra
per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. [7]E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le
giare»; e le riempirono fino all'orlo. [8]Disse
loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene
portarono. [9]E come ebbe assaggiato
l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse
(ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo [10]e
gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un pò brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato
fino ad ora il vino buono». [11]Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli
in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in
lui.
[12]Dopo questo fatto, discese a
Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono
colà solo pochi giorni.
[13]Si avvicinava
intanto
[23]Mentre era a
Gerusalemme per
Giovanni - Capitolo 3
[1]C'era tra i
farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. [2]Egli
andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto
da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai,
se Dio non è con lui». [3]Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti
dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio». [4]Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda
volta nel grembo di sua madre e rinascere?». [5]Gli
rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da
Spirito, non può entrare nel regno di Dio. [6]Quel
che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. [7]Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete
rinascere dall'alto. [8]Il vento soffia
dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di
chiunque è nato dallo Spirito». [9]Replicò Nicodèmo: «Come può accadere
questo?». [10]Gli rispose Gesù: «Tu sei
maestro in Israele e non sai queste cose? [11]In
verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo
quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. [12]Se vi ho parlato di cose della terra e non
credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? [13]Eppure
nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal
cielo. [14]E come Mosè innalzò il serpente
nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, [15]perché
chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
[16]Dio infatti ha tanto amato il
mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia,
ma abbia la vita eterna. [17]Dio non ha
mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi
per mezzo di lui. [18]Chi crede in lui
non è condannato; ma chi non crede è gia stato condannato, perché non ha
creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. [19]E
il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito
le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. [20]Chiunque
infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate
le sue opere. [21]Ma chi opera la verità
viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in
Dio.
[22]Dopo queste cose,
Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea; e là si trattenne
con loro, e battezzava. [23]Anche
Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché c'era là molta acqua; e la
gente andava a farsi battezzare. [24]Giovanni,
infatti, non era stato ancora imprigionato.
[25]Nacque allora una discussione tra
i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione. [26]Andarono perciò da Giovanni e gli dissero:
«Rabbì, colui che era con te dall'altra parte del Giordano, e al quale hai reso
testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui». [27]Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi
qualcosa se non gli è stato dato dal cielo. [28]Voi
stessi mi siete testimoni che ho detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato
mandato innanzi a lui. [29]Chi possiede
la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta
di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta. [30]Egli deve crescere e io invece diminuire.
[31]Chi viene dall'alto è al di sopra
di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra.
Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. [32]Egli
attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; [33]chi
però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero. [34]Infatti colui che Dio ha mandato
proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura. [35]Il
Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. [36]Chi
crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la
vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui».
Giovanni - Capitolo 4
[1]Quando il Signore
venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli e
battezza più di Giovanni [2]- sebbene non fosse Gesù in persona che
battezzava, ma i suoi discepoli -, [3]lasciò
[27]In quel momento giunsero i suoi
discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno
tuttavia gli disse: «Che desideri?», o: «Perché parli con lei?». [28]La donna intanto lasciò la brocca, andò in
città e disse alla gente: [29]«Venite a vedere un uomo che mi ha detto
tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?». [30]Uscirono
allora dalla città e andavano da lui.
[31]Intanto i discepoli lo pregavano:
«Rabbì, mangia». [32]Ma egli rispose:
«Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». [33]E
i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno forse gli ha portato da
mangiare?». [34]Gesù disse loro: «Mio
cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. [35]Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi
e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i
campi che gia biondeggiano per la mietitura. [36]E
chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda
insieme chi semina e chi miete. [37]Qui
infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete. [38]Io
vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e
voi siete subentrati nel loro lavoro».
[39]Molti Samaritani di quella città
credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: «Mi ha detto tutto
quello che ho fatto». [40]E quando i
Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase
due giorni. [41]Molti di più credettero
per la sua parola [42]e dicevano alla donna: «Non è più per la tua
parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che
questi è veramente il salvatore del mondo».
[43]Trascorsi due
giorni, partì di là per andare in Galilea. [44]Ma
Gesù stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria. [45]Quando però giunse in Galilea, i Galilei
lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a
Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.
[46]Andò dunque di
nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un
funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao. [47]Costui,
udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di
scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire. [48]Gesù
gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». [49]Ma
il funzionario del re insistette: «Signore, scendi prima che il mio bambino
muoia». [50]Gesù gli risponde: «Và, tuo
figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si
mise in cammino. [51]Proprio mentre
scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». [52]S'informò poi a che ora avesse cominciato
a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno la
febbre lo ha lasciato». [53]Il padre riconobbe che proprio in quell'ora
Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive» e credette lui con tutta la sua
famiglia. [54]Questo fu il secondo
miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea.
Giovanni - Capitolo 5
[1]Vi fu poi una
festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. [2]V'è
a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico
Betzaetà, con cinque portici, [3]sotto i quali giaceva un gran numero di
infermi, ciechi, zoppi e paralitici. [4]Un
angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il
primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia
fosse affetto]. [5]Si trovava là un uomo
che da trentotto anni era malato. [6]Gesù
vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi
guarire?». [7]Gli rispose il malato:
«Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella
piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto
per andarvi, qualche altro scende prima di me». [8]Gesù gli disse:
«Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». [9]E
sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato. [10]Dissero
dunque i Giudei all'uomo guarito: «E' sabato e non ti è lecito prender su il
tuo lettuccio». [11]Ma egli rispose
loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina».
[12]Gli chiesero allora: «Chi è stato a
dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?». [13]Ma
colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era
allontanato, essendoci folla in quel luogo. [14]Poco
dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare
più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio». [15]Quell'uomo
se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. [16]Per
questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di
sabato. [17]Ma Gesù rispose loro: «Il
Padre mio opera sempre e anch'io opero». [18]Proprio
per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto
violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
[19]Gesù riprese a
parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare
nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio
lo fa. [20]Il Padre infatti ama il
Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più
grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati. [21]Come
il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi
vuole; [22]il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni
giudizio al Figlio, [23]perché tutti onorino il Figlio come onorano il
Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. [24]In verità, in verità vi dico: chi ascolta
la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va
incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. [25]In
verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti
udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno. [26]Come infatti il Padre ha la vita in se
stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso; [27]e
gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. [28]Non vi meravigliate di questo, poiché
verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne
usciranno: [29]quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e
quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. [30]Io
non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio
giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che
mi ha mandato.
[31]Se fossi io a render
testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera; [32]ma
c'è un altro che mi rende testimonianza, e so che la testimonianza che egli mi
rende è verace. [33]Voi avete inviato
messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità. [34]Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma
vi dico queste cose perché possiate salvarvi. [35]Egli
era una lampada che arde e risplende, e voi avete voluto solo per un momento
rallegrarvi alla sua luce.
[36]Io però ho una testimonianza
superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere,
quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha
mandato. [37]E anche il Padre, che mi ha
mandato, ha reso testimonianza di me. Ma voi non avete mai udito la sua voce,
né avete visto il suo volto, [38]e non avete la sua parola che dimora in
voi, perché non credete a colui che egli ha mandato. [39]Voi
scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono
proprio esse che mi rendono testimonianza. [40]Ma
voi non volete venire a me per avere la vita.
[41]Io non ricevo gloria dagli
uomini. [42]Ma io vi conosco e so che
non avete in voi l'amore di Dio. [43]Io
sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse
nel proprio nome, lo ricevereste. [44]E
come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate
la gloria che viene da Dio solo? [45]Non
crediate che sia io ad accusarvi davanti al Padre; c'è gia chi vi accusa, Mosè,
nel quale avete riposto la vostra speranza. [46]Se
credeste infatti a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto. [47]Ma se non credete ai suoi scritti, come
potrete credere alle mie parole?».
Giovanni - Capitolo 6
[1]Dopo questi fatti,
Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, [2]e
una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. [3]Gesù salì sulla montagna e là si pose a
sedere con i suoi discepoli. [4]Era
vicina
[14]Allora la gente, visto il segno
che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve
venire nel mondo!». [15]Ma Gesù, sapendo
che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla
montagna, tutto solo.
[16]Venuta intanto la
sera, i suoi discepoli scesero al mare [17]e, saliti in una barca, si
avviarono verso l'altra riva in direzione di Cafarnao. Era ormai buio, e Gesù
non era ancora venuto da loro. [18]Il
mare era agitato, perché soffiava un forte vento. [19]Dopo
aver remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si
avvicinava alla barca, ed ebbero paura. [20]Ma
egli disse loro: «Sono io, non temete». [21]Allora
vollero prenderlo sulla barca e rapidamente la barca toccò la riva alla quale
erano diretti.
[22]Il giorno dopo,
la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che c'era una barca sola e
che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma soltanto i suoi
discepoli erano partiti. [23]Altre
barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano
mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. [24]Quando
dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì
sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù. [25]Trovatolo di là dal mare, gli dissero:
«Rabbì, quando sei venuto qua?».
[26]Gesù rispose: «In verità, in
verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché
avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. [27]Procuratevi
non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio
dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». [28]Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo
fare per compiere le opere di Dio?». [29]Gesù
rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato».
[30]Allora gli dissero: «Quale segno
dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? [31]I nostri padri hanno mangiato la manna nel
deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». [32]Rispose
loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal
cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; [33]il pane
di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». [34]Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre
questo pane». [35]Gesù rispose: «Io sono
il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà
più sete. [36]Vi ho detto però che voi
mi avete visto e non credete. [37]Tutto
ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, [38]perché
sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che
mi ha mandato. [39]E questa è la volontà
di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato,
ma lo risusciti nell'ultimo giorno. [40]Questa
infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui
abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno».
[41]Intanto i Giudei mormoravano di
lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». [42]E
dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il
padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?».
[43]Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi. [44]Nessuno
può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo
risusciterò nell'ultimo giorno. [45]Sta
scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha
udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. [46]Non che alcuno
abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. [47]In verità, in verità vi dico: chi crede ha
la vita eterna.
[48]Io sono il pane della vita. [49]I vostri padri hanno mangiato la manna nel
deserto e sono morti; [50]questo è il pane che discende dal cielo,
perché chi ne mangia non muoia. [51]Io
sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in
eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
[52]Allora i Giudei si misero a
discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». [53]Gesù disse: «In verità, in verità vi dico:
se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non
bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. [54]Chi
mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò
nell'ultimo giorno. [55]Perché la mia
carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. [56]Chi
mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. [57]Come il Padre, che ha la vita, ha mandato
me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. [58]Questo
è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e
morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
[59]Queste cose disse Gesù,
insegnando nella sinagoga a Cafarnao. [60]Molti
dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questo linguaggio è duro;
chi può intenderlo?». [61]Gesù,
conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano,
disse loro: «Questo vi scandalizza? [62]E
se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? [63]E'
lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho
dette sono spirito e vita. [64]Ma vi
sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti
sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che
lo avrebbe tradito. [65]E continuò: «Per
questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre
mio».
[66]Da allora molti dei suoi
discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.
[67]Disse allora Gesù
ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». [68]Gli
rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; [69]noi
abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». [70]Rispose
Gesù: «Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!».
Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi
infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici.
Giovanni - Capitolo 7
[1]Dopo questi fatti
Gesù se ne andava per
[2]Si avvicinava intanto la festa dei
Giudei, detta delle Capanne; [3]i suoi fratelli gli dissero: «Parti di
qui e và nella Giudea perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai.
[4]Nessuno infatti agisce di nascosto,
se vuole venire riconosciuto pubblicamente. Se fai tali cose, manifèstati al
mondo!». [5]Neppure i suoi fratelli
infatti credevano in lui. [6]Gesù allora
disse loro: «Il mio tempo non è ancora venuto, il vostro invece è sempre
pronto. [7]Il mondo non può odiare voi,
ma odia me, perché di lui io attesto che le sue opere sono cattive. [8]Andate voi a questa festa; io non ci vado,
perché il mio tempo non è ancora compiuto». [9]Dette loro queste cose,
restò nella Galilea.
[10]Ma andati i suoi fratelli alla
festa, allora vi andò anche lui; non apertamente però: di nascosto. [11]I Giudei intanto lo cercavano durante la
festa e dicevano: «Dov'è quel tale?». [12]E
si faceva sommessamente un gran parlare di lui tra la folla; gli uni infatti
dicevano: «E' buono!». Altri invece: «No, inganna la gente!». [13]Nessuno
però ne parlava in pubblico, per paura dei Giudei.
[14]Quando ormai si era a metà della
festa, Gesù salì al tempio e vi insegnava. [15]I
Giudei ne erano stupiti e dicevano: «Come mai costui conosce le Scritture,
senza avere studiato?». [16]Gesù
rispose: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. [17]Chi vuol fare la sua volontà, conoscerà se
questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso. [18]Chi
parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui
che l'ha mandato è veritiero, e in lui non c'è ingiustizia. [19]Non
è stato forse Mosè a darvi
[25]Intanto alcuni di
Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? [26]Ecco, egli parla liberamente, e non gli
dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il
Cristo? [27]Ma costui sappiamo di dov'è;
il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». [28]Gesù
allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete
di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero,
e voi non lo conoscete. [29]Io però lo
conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». [30]Allora
cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché
non era ancora giunta la sua ora.
[31]Molti della folla
invece credettero in lui, e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, potrà fare
segni più grandi di quelli che ha fatto costui?».
[32]I farisei intanto udirono che la
gente sussurrava queste cose di lui e perciò i sommi sacerdoti e i farisei
mandarono delle guardie per arrestarlo. [33]Gesù
disse: «Per poco tempo ancora rimango con voi, poi
vado da colui che mi ha mandato. [34]Voi
mi cercherete, e non mi troverete; e dove sono io, voi non potrete venire». [35]Dissero
dunque tra loro i Giudei: «Dove mai sta per andare costui, che noi non potremo
trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e ammaestrerà i
Greci? [36]Che discorso è questo che ha
fatto: Mi cercherete e non mi troverete e dove sono io voi non potrete
venire?».
[37]Nell'ultimo
giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta
voce: «Chi ha sete venga a me e beva [38]chi crede in me; come dice
[40]All'udire queste
parole, alcuni fra la gente dicevano: «Questi è davvero il profeta!». [41]Altri dicevano: «Questi è il Cristo!».
Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? [42]Non
dice forse
[44]Alcuni di loro volevano
arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. [45]Le
guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero
loro: «Perché non lo avete condotto?». [46]Risposero
le guardie: «Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!». [47]Ma
i farisei replicarono loro: «Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? [48]Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi,
o fra i farisei? [49]Ma questa gente,
che non conosce
[53]E tornarono
ciascuno a casa sua.
Giovanni - Capitolo 8
[1]Gesù si avviò allora verso il
monte degli Ulivi. [2]Ma all'alba si
recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li
ammaestrava. [3]Allora gli scribi e i
farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, [4]gli
dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. [5]Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di
lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». [6]Questo
dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù,
chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. [7]E
siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è
senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». [8]E
chinatosi di nuovo, scriveva per terra. [9]Ma
quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino
agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. [10]Alzatosi
allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». [11]Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E
Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più».
[12]Di nuovo Gesù
parlò loro: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle
tenebre, ma avrà la luce della vita».
[13]Gli dissero
allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso;
la tua testimonianza non è vera». [14]Gesù rispose: «Anche se io rendo
testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove
vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. [15]Voi giudicate secondo la carne; io non
giudico nessuno. [16]E anche se giudico,
il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha
mandato. [17]Nella vostra Legge sta
scritto che la testimonianza di due persone è vera: [18]orbene, sono io
che do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà
testimonianza». [19]Gli dissero allora: «Dov'è tuo padre?». Rispose
Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste
anche il Padre mio». [20]Queste parole
Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. Enessuno lo
arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora.
[21]Di nuovo Gesù disse loro: «Io
vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non
potete venire». [22]Dicevano allora i
Giudei: «Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete
venire?». [23]E diceva loro: «Voi siete
di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo
mondo. [24]Vi ho detto che morirete nei
vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri
peccati». [25]Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro:
«Proprio ciò che vi dico. [26]Avrei
molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato
è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui». [27]Non
capirono che egli parlava loro del Padre. [28]Disse
allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che
Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così
io parlo. [29]Colui che mi ha mandato è
con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono
gradite». [30]A queste sue parole, molti credettero in lui.
[31]Gesù allora disse
a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola,
sarete davvero miei discepoli; [32]conoscerete la verità e la verità vi
farà liberi». [33]Gli risposero: «Noi
siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi
tu dire: Diventerete liberi?». [34]Gesù
rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo
del peccato. [35]Ora lo schiavo non
resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; [36]se dunque
il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. [37]So
che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia
parola non trova posto in voi. [38]Io
dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che
avete ascoltato dal padre vostro!». [39]Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete figli di
Abramo, fate le opere di Abramo! [40]Ora
invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo,
Abramo non l'ha fatto. [41]Voi fate le
opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione,
noi abbiamo un solo Padre, Dio!». [42]Disse
loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono
uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. [43]Perché non comprendete il mio linguaggio?
Perché non potete dare ascolto alle mie parole, [44]voi che avete per
padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato
omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è
verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre
della menzogna. [45]A me, invece, voi
non credete, perché dico la verità. [46]Chi
di voi può convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? [47]Chi è da Dio ascolta le parole di Dio: per
questo voi non le ascoltate, perché non siete da Dio».
[48]Gli risposero i Giudei: «Non
diciamo con ragione noi che sei un Samaritano e hai un demonio?». [49]Rispose Gesù: «Io non ho un demonio, ma
onoro il Padre mio e voi mi disonorate. [50]Io
non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca e giudica. [51]In
verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la
morte». [52]Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio.
Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia
parola non conoscerà mai la morte". [53]Sei
tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti;
chi pretendi di essere?». [54]Rispose
Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non
sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "E'
nostro Dio!", [55]e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se
dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e
osservo la sua parola. [56]Abramo,
vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne
rallegrò». [57]Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora
cinquant'anni e hai visto Abramo?». [58]Rispose
loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». [59]Allora raccolsero pietre per scagliarle
contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Giovanni - Capitolo 9
[1]Passando vide un
uomo cieco dalla nascita [2]e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì,
chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». [3]Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi
genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. [4]Dobbiamo compiere le opere di colui che mi
ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare.
[5]Finché sono nel mondo, sono la luce
del mondo». [6]Detto
questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli
occhi del cieco [7]e gli disse: «Và a lavarti nella piscina di Sìloe
(che significa Inviato)». Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. [8]Allora i vicini e quelli che lo avevano
visto prima, poiché era un mendicante, dicevano: «Non è egli quello che stava
seduto a chiedere l'elemosina?». [9]Alcuni
dicevano: «E' lui»; altri dicevano: «No, ma gli assomiglia». Ed egli diceva:
«Sono io!». [10]Allora gli chiesero:
«Come dunque ti furono aperti gli occhi?». [11]Egli
rispose: «Quell'uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli
occhi e mi ha detto: Và a Sìloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi
lavato, ho acquistato la vista». [12]Gli
dissero: «Dov'è questo tale?». Rispose: «Non lo so».
[13]Intanto condussero dai farisei
quello che era stato cieco: [14]era infatti sabato il giorno in cui Gesù
aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. [15]Anche
i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli
disse loro: «Mi ha posto del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo». [16]Allora alcuni dei farisei dicevano:
«Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri dicevano:
«Come può un peccatore compiere tali prodigi?». E c'era dissenso tra di loro. [17]Allora
dissero di nuovo al cieco: «Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli
occhi?». Egli rispose: «E' un profeta!». [18]Ma i Giudei non vollero
credere di lui che era stato cieco e aveva acquistato la vista, finché non
chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. [19]E li interrogarono: «E' questo il vostro
figlio, che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?». [20]I genitori risposero: «Sappiamo che questo
è il nostro figlio e che è nato cieco; [21]come
poi ora ci veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi;
chiedetelo a lui, ha l'età, parlerà lui di se stesso». [22]Questo
dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti
i Giudei avevano gia stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il
Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. [23]Per
questo i suoi genitori dissero: «Ha l'età, chiedetelo a lui!».
[24]Allora chiamarono di nuovo l'uomo
che era stato cieco e gli dissero: «Dà gloria a Dio! Noi sappiamo che
quest'uomo è un peccatore». [25]Quegli
rispose: «Se sia un peccatore, non lo so; una cosa so:
prima ero cieco e ora ci vedo». [26]Allora gli dissero di nuovo: «Che
cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». [27]Rispose
loro: «Ve l'ho gia detto e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di
nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». [28]Allora
lo insultarono e gli dissero: «Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di
Mosè! [29]Noi sappiamo infatti che a
Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». [30]Rispose
loro quell'uomo: «Proprio questo è strano, che voi non sapete di dove sia,
eppure mi ha aperto gli occhi. [31]Ora,
noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa
la sua volontà, egli lo ascolta. [32]Da
che mondo è mondo, non s'è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un
cieco nato. [33]Se costui non fosse da
Dio, non avrebbe potuto far nulla». [34]Gli replicarono: «Sei nato tutto
nei peccati e vuoi insegnare a noi?». E lo cacciarono fuori.
[35]Gesù seppe che l'avevano cacciato
fuori, e incontratolo gli disse: «Tu credi nel Figlio dell'uomo?». [36]Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io
creda in lui?». [37]Gli disse Gesù: «Tu
l'hai visto: colui che parla con te è proprio lui». [38]Ed
egli disse: «Io credo, Signore!». E gli si prostrò innanzi. [39]Gesù
allora disse: «Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che
non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi». [40]Alcuni
dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo forse
ciechi anche noi?». [41]Gesù rispose
loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi
vediamo, il vostro peccato rimane».
Giovanni - Capitolo 10
[1]«In verità, in
verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale
da un'altra parte, è un ladro e un brigante. [2]Chi
invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. [3]Il
guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore
una per una e le conduce fuori. [4]E
quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le
pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. [5]Un
estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non
conoscono la voce degli estranei». [6]Questa similitudine disse loro
Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
[7]Allora Gesù disse loro di nuovo:
«In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. [8]Tutti coloro che sono venuti prima di me,
sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. [9]Io
sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e
troverà pascolo. [10]Il ladro non viene
se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la
vita e l'abbiano in abbondanza. [11]Io
sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. [12]Il mercenario invece, che non è pastore e
al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e
fugge e il lupo le rapisce e le disperde; [13]egli è un mercenario e non
gli importa delle pecore. [14]Io sono il
buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, [15]come
il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. [16]E ho altre pecore che non sono di
quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e
diventeranno un solo gregge e un solo pastore. [17]Per
questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di
nuovo. [18]Nessuno me la toglie, ma la
offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla
di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio».
[19]Sorse di nuovo dissenso tra i
Giudei per queste parole. [20]Molti di
essi dicevano: «Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo state ad ascoltare?».
[21]Altri invece dicevano: «Queste
parole non sono di un indemoniato; può forse un demonio aprire gli occhi dei
ciechi?».
[22]Ricorreva in quei
giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d'inverno. [23]Gesù passeggiava nel tempio, sotto il
portico di Salomone. [24]Allora i Giudei
gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando terrai l'animo nostro
sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». [25]Gesù
rispose loro: «Ve l'ho detto e non credete; le opere che io
compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; [26]ma voi
non credete, perché non siete mie pecore. [27]Le
mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. [28]Io do loro la vita eterna e non andranno
mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. [29]Il
Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla
mano del Padre mio. [30]Io e il Padre
siamo una cosa sola».
[31]I Giudei portarono di nuovo delle
pietre per lapidarlo. [32]Gesù rispose
loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale
di esse mi volete lapidare?». [33]Gli risposero
i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché
tu, che sei uomo, ti fai Dio». [34]Rispose loro
Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho
detto: voi siete dei? [35]Ora,
se essa ha chiamato dei coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e
[40]Ritornò quindi al
di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui si fermò. [41]Molti andarono da lui e dicevano:
«Giovanni non ha fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di
costui era vero». [42]E in quel luogo
molti credettero in lui.
Giovanni - Capitolo 11
[1]Era allora malato
un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. [2]Maria era quella che aveva cosparso di olio
profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo
fratello Lazzaro era malato. [3]Le
sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato».
[4]All'udire questo, Gesù disse:
«Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato». [5]Gesù
voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro. [6]Quand'ebbe
dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si
trovava. [7]Poi, disse ai discepoli:
«Andiamo di nuovo in Giudea!». [8]I
discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci
vai di nuovo?». [9]Gesù rispose: «Non
sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa,
perché vede la luce di questo mondo; [10]ma se invece uno cammina di
notte, inciampa, perché gli manca la luce». [11]Così
parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io
vado a svegliarlo». [12]Gli dissero
allora i discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà». [13]Gesù
parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo
del sonno. [14]Allora Gesù disse loro
apertamente: «Lazzaro è morto [15]e io sono contento per voi di non
essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!». [16]Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai
condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
[17]Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro
che era gia da quattro giorni nel sepolcro. [18]Betània
distava da Gerusalemme meno di due miglia [19]e molti Giudei erano
venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. [20]Marta
dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava
seduta in casa. [21]Marta disse a Gesù:
«Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! [22]Ma anche ora so che qualunque cosa
chiederai a Dio, egli te la concederà». [23]Gesù le disse: «Tuo fratello
risusciterà». [24]Gli rispose Marta: «So
che risusciterà nell'ultimo giorno». [25]Gesù
le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in
me, anche se muore, vivrà; [26]chiunque vive e crede in me, non morrà in
eterno. Credi tu questo?». [27]Gli
rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che
deve venire nel mondo».
[28]Dopo queste parole se ne andò a
chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti
chiama». [29]Quella, udito ciò, si alzò
in fretta e andò da lui. [30]Gesù non
era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata
incontro. [31]Allora i Giudei che erano
in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire,
la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là». [32]Maria,
dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo:
«Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». [33]Gesù allora quando la vide piangere e
piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si
turbò e disse: [34]«Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a
vedere!». [35]Gesù scoppiò in pianto. [36]Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo
amava!». [37]Ma alcuni di loro dissero:
«Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non
morisse?».
[38]Intanto Gesù, ancora
profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era
posta una pietra. [39]Disse Gesù:
«Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, gia
manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni». [40]Le disse Gesù:
«Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». [41]Tolsero
dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che
mi hai ascoltato. [42]Io sapevo che
sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché
credano che tu mi hai mandato». [43]E, detto questo, gridò a gran
voce: «Lazzaro, vieni fuori!». [44]Il
morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un
sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare».
[45]Molti dei Giudei
che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto,
credettero in lui. [46]Ma alcuni
andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto. [47]Allora i sommi sacerdoti e i farisei
riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni.
[48]Se lo lasciamo fare così, tutti
crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e
la nostra nazione». [49]Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo
sacerdote in quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla [50]e non
considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per
il popolo e non perisca la nazione intera». [51]Questo però non lo disse
da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per
la nazione [52]e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire
insieme i figli di Dio che erano dispersi. [53]Da
quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
[54]Gesù pertanto non si faceva più
vedere in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di là nella regione vicina al
deserto, in una città chiamata Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli.
[55]Era vicina
Giovanni - Capitolo 12
[1]Sei giorni prima
della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva
risuscitato dai morti. [2]Equi gli
fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. [3]Maria allora, presa una libbra di olio
profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò
con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento. [4]Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi
discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: [5]«Perché quest'olio
profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?». [6]Questo egli
disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome
teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. [7]Gesù
allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia
sepoltura. [8]I poveri infatti li avete
sempre con voi, ma non sempre avete me».
[9]Intanto la gran folla di Giudei
venne a sapere che Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche
per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. [10]I
sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro, [11]perché
molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
[12]Il giorno seguente,
la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme,
[13]prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando:
Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore,
il re d'Israele!
[14]Gesù, trovato un asinello, vi montò
sopra, come sta scritto:
[15]Non temere, figlia di Sion!
Ecco, il tuo re viene,
seduto sopra un puledro d'asina.
[16]Sul momento i suoi discepoli non
compresero queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che
questo era stato scritto di lui e questo gli avevano fatto. [17]Intanto
la gente che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo
risuscitò dai morti, gli rendeva testimonianza. [18]Anche
per questo la folla gli andò incontro, perché aveva udito che aveva compiuto
quel segno. [19]I farisei allora dissero
tra di loro: «Vedete che non concludete nulla? Ecco che il mondo gli è andato
dietro!».
[20]Tra quelli che
erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci. [21]Questi si avvicinarono a Filippo, che era
di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere Gesù». [22]Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea
e Filippo andarono a dirlo a Gesù. [23]Gesù
rispose: «E' giunta l'ora che sia glorificato il
Figlio dell'uomo. [24]In verità, in
verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo;
se invece muore, produce molto frutto. [25]Chi
ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà
per la vita eterna. [26]Se uno mi vuol
servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve,
il Padre lo onorerà. [27]Ora l'anima mia
è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono
giunto a quest'ora! [28]Padre, glorifica
il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo lo
glorificherò!».
[29]La folla che era presente e aveva
udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha
parlato». [30]Rispose Gesù: «Questa voce
non è venuta per me, ma per voi. [31]Ora
è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato
fuori. [32]Io, quando sarò elevato da
terra, attirerò tutti a me». [33]Questo diceva per indicare di qual
morte doveva morire. [34]Allora la folla
gli rispose: «Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno;
come dunque tu dici che il Figlio dell'uomo deve essere elevato? Chi è questo
Figlio dell'uomo?». [35]Gesù allora
disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è con voi.
Camminate mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre; chi
cammina nelle tenebre non sa dove va. [36]Mentre avete la luce credete
nella luce, per diventare figli della luce».
Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro.
[37]Sebbene avesse
compiuto tanti segni davanti a loro, non credevano in lui; [38]perché si
adempisse la parola detta dal profeta Isaia:
Signore, chi ha creduto alla nostra parola?
E il braccio del Signore a chi è stato rivelato?
[39]E non potevano credere, per il
fatto che Isaia aveva detto ancora:
[40]Ha reso ciechi i loro occhi
e ha indurito il loro cuore,
perché non vedano con gli occhi
e non comprendano con il cuore, e si convertano
e io li guarisca!
[41]Questo disse Isaia quando vide la
sua gloria e parlò di lui. [42]Tuttavia,
anche tra i capi, molti credettero in lui, ma non lo riconoscevano apertamente
a causa dei farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga; [43]amavano
infatti la gloria degli uomini più della gloria di Dio.
[44]Gesù allora gridò a gran voce:
«Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; [45]chi
vede me, vede colui che mi ha mandato. [46]Io
come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle
tenebre. [47]Se qualcuno ascolta le mie
parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per
condannare il mondo, ma per salvare il mondo. [48]Chi
mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho
annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno. [49]Perché
io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha
ordinato che cosa devo dire e annunziare. [50]E
io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le
dico come il Padre le ha dette a me».
Giovanni - Capitolo 13
[1]Prima della festa
di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al
Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. [2]Mentre cenavano, quando gia il diavolo
aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, [3]Gesù
sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e
a Dio ritornava, [4]si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un
asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. [5]Poi
versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad
asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto. [6]Venne
dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». [7]Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora
non lo capisci, ma lo capirai dopo». [8]Gli
disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti
laverò, non avrai parte con me». [9]Gli disse Simon Pietro: «Signore,
non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!». [10]Soggiunse
Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è
tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». [11]Sapeva
infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi».
[12]Quando dunque ebbe lavato loro i
piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho
fatto? [13]Voi mi chiamate Maestro e
Signore e dite bene, perché lo sono. [14]Se
dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete
lavarvi i piedi gli uni gli altri. [15]Vi
ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. [16]In verità, in verità vi dico: un servo non
è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato.
[17]Sapendo queste cose, sarete beati se
le metterete in pratica. [18]Non parlo
di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere
[21]Dette queste
cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico:
uno di voi mi tradirà». [22]I discepoli
si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. [23]Ora uno dei discepoli, quello che Gesù
amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. [24]Simon
Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì, chi è colui a cui
si riferisce?». [25]Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli
disse: «Signore, chi è?». [26]Rispose
allora Gesù: «E' colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E
intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. [27]E allora, dopo quel boccone, satana entrò
in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto». [28]Nessuno dei commensali capì perché gli
aveva detto questo; [29]alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la
cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa»,
oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. [30]Preso
il boccone, egli subito uscì. Ed era notte.
[31]Quand'egli fu
uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è
stato glorificato in lui. [32]Se Dio è
stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo
glorificherà subito. [33]Figlioli,
ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho gia detto ai
Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire. [34]Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate
gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli
altri. [35]Da questo tutti sapranno che
siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri».
[36]Simon Pietro gli dice: «Signore,
dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi
seguirai più tardi». [37]Pietro disse:
«Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». [38]Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me?
In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia
rinnegato tre volte».
Giovanni - Capitolo 14
[1]«Non sia turbato il vostro cuore.
Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. [2]Nella casa del Padre
mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un
posto; [3]quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e
vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. [4]E
del luogo dove io vado, voi conoscete la via».
[5]Gli disse Tommaso: «Signore, non
sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?». [6]Gli
disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non
per mezzo di me. [7]Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da
ora lo conoscete e lo avete veduto». [8]Gli
disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». [9]Gli
rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?
Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire:
Mostraci il Padre? [10]Non credi che io
sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me;
ma il Padre che è con me compie le sue opere. [11]Credetemi:
io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere
stesse.
[12]In verità, in verità vi dico:
anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi,
perché io vado al Padre. [13]Qualunque
cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel
Figlio. [14]Se mi chiederete qualche
cosa nel mio nome, io la farò.
[15]Se mi amate, osserverete i miei
comandamenti. [16]Io pregherò il Padre
ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, [17]lo
Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo
conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. [18]Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. [19]Ancora un poco e il mondo non mi vedrà
più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. [20]In
quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. [21]Chi accoglie i miei comandamenti e li
osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò
e mi manifesterò a lui».
[22]Gli disse Giuda, non l'Iscariota:
«Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». [23]Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama,
osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e
prenderemo dimora presso di lui. [24]Chi
non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma
del Padre che mi ha mandato.
[25]Queste cose vi ho detto quando
ero ancora tra voi. [26]Ma il
Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà
ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. [27]Vi
lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non
sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. [28]Avete
udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che
io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. [29]Ve l'ho detto
adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate. [30]Non parlerò più a lungo con voi, perché
viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, [31]ma
bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi
ha comandato. Alzatevi, andiamo via di qui».
Giovanni - Capitolo 15
[1]«Io sono la vera
vite e il Padre mio è il vignaiolo. [2]Ogni
tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto,
lo pota perché porti più frutto. [3]Voi
siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato. [4]Rimanete
in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non
rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. [5]Io sono la
vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza
di me non potete far nulla. [6]Chi non
rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono
e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. [7]Se
rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi
sarà dato. [8]In questo è glorificato il
Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. [9]Come il Padre ha amato me, così anch'io ho
amato voi. Rimanete nel mio amore. [10]Se
osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato
i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. [11]Questo
vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
[12]Questo è il mio comandamento: che
vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. [13]Nessuno
ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. [14]Voi siete miei amici, se farete ciò che io
vi comando. [15]Non vi chiamo più servi,
perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. [16]Non voi avete scelto me, ma io ho scelto
voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto
rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo
conceda. [17]Questo vi comando: amatevi
gli uni gli altri.
[18]Se il mondo vi
odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. [19]Se foste del mondo, il
mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho
scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. [20]Ricordatevi
della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se
hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia
parola, osserveranno anche la vostra. [21]Ma
tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi
ha mandato. [22]Se non fossi venuto e
non avessi parlato loro, non avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa
per il loro peccato. [23]Chi odia me,
odia anche il Padre mio. [24]Se non
avessi fatto in mezzo a loro opere che nessun altro mai ha fatto, non avrebbero
alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. [25]Questo perché si adempisse la parola
scritta nella loro Legge: Mi hanno odiato senza ragione.
[26]Quando verrà il Consolatore che
io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi
renderà testimonianza; [27]e anche voi mi renderete testimonianza,
perché siete stati con me fin dal principio.
Giovanni - Capitolo 16
[1]Vi ho detto queste cose perché non
abbiate a scandalizzarvi. [2]Vi scacceranno
dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di
rendere culto a Dio. [3]E faranno ciò,
perché non hanno conosciuto né il Padre né me. [4]Ma io vi ho detto
queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho
parlato.
Non ve le ho dette dal principio, perché ero con voi.
[5]Ora però vado da colui che mi ha
mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? [6]Anzi,
perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. [7]Ora io vi dico la verità: è bene per voi
che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore;
ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. [8]E
quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia
e al giudizio. [9]Quanto al peccato,
perché non credono in me; [10]quanto alla giustizia, perché vado dal
Padre e non mi vedrete più; [11]quanto al giudizio, perché il principe
di questo mondo è stato giudicato.
[12]Molte cose ho ancora da dirvi, ma
per il momento non siete capaci di portarne il peso. [13]Quando
però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera,
perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le
cose future. [14]Egli mi glorificherà,
perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. [15]Tutto
quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e
ve l'annunzierà.
[16]Ancora un poco e
non mi vedrete; un pò ancora e mi vedrete». [17]Dissero allora alcuni
dei suoi discepoli tra loro: «Che cos'è questo che ci dice:
Ancora un poco e non mi vedrete, e un pò ancora e mi vedrete, e questo: Perché
vado al Padre?». [18]Dicevano perciò: «Che cos'è mai questo
"un poco" di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». [19]Gesù
capì che volevano interrogarlo e disse loro: «Andate indagando tra voi perché
ho detto: Ancora un poco e non mi vedrete e un pò ancora e mi vedrete? [20]In verità, in verità vi dico: voi
piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti,
ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.
[21]La donna, quando partorisce, è
afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino,
non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo. [22]Così anche voi, ora, siete nella
tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e [23]nessuno
vi potrà togliere la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più nulla.
In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio
nome, egli ve la darà. [24]Finora non
avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia
sia piena.
[25]Queste cose vi ho dette in
similitudini; ma verrà l'ora in cui non vi parlerò più in similitudini, ma
apertamente vi parlerò del Padre. [26]In
quel giorno chiederete nel mio nome e io non vi dico che pregherò il Padre per
voi: [27]il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato, e avete
creduto che io sono venuto da Dio. [28]Sono
uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado
al Padre». [29]Gli dicono i suoi discepoli: «Ecco, adesso parli
chiaramente e non fai più uso di similitudini. [30]Ora
conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo
crediamo che sei uscito da Dio». [31]Rispose
loro Gesù: «Adesso credete? [32]Ecco,
verrà l'ora, anzi è gia venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto
proprio e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
[33]Vi ho detto queste cose perché
abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io
ho vinto il mondo!».
Giovanni - Capitolo 17
[1]Così parlò Gesù.
Quindi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, è giunta l'ora, glorifica il
Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. [2]Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni
essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. [3]Questa è la vita eterna: che conoscano te,
l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. [4]Io
ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. [5]E ora, Padre, glorificami davanti a te, con
quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.
[6]Ho fatto conoscere il tuo nome agli
uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno
osservato la tua parola. [7]Ora essi
sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, [8]perché le
parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno
veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. [9]Io prego per loro; non prego per il mondo,
ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. [10]Tutte
le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in
loro. [11]Io non sono più nel mondo;
essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo
nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.
[12]Quand'ero con loro, io conservavo
nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato
perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse
[15]Non chiedo che tu li tolga dal
mondo, ma che li custodisca dal maligno. [16]Essi
non sono del mondo, come io non sono del mondo. [17]Consacrali
nella verità. La tua parola è verità. [18]Come
tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; [19]per
loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.
[20]Non prego solo per questi, ma
anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; [21]perché
tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano
anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
[22]E la gloria che tu hai dato a me,
io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. [23]Io
in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu
mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.
[24]Padre, voglio che anche quelli che
mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella
che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo.
[25]Padre giusto, il mondo non ti ha
conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato. [26]E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e
lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in
loro».
Giovanni - Capitolo 18
[1]Detto questo, Gesù
uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c'era un
giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. [2]Anche
Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso
con i suoi discepoli. [3]Giuda dunque,
preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e
dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi. [4]Gesù
allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e
disse loro: «Chi cercate?». [5]Gli
risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era là con loro
anche Giuda, il traditore. [6]Appena
disse «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. [7]Domandò
loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». [8]Gesù
replicò: «Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se
ne vadano». [9]Perché s'adempisse la
parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai
dato». [10]Allora Simon Pietro, che
aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli
tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. [11]Gesù
allora disse a Pietro: «Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il
calice che il Padre mi ha dato?».
[12]Allora il
distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo
legarono [13]e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di
Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno. [14]Caifa
poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: «E' meglio che un uomo solo
muoia per il popolo».
[15]Intanto Simon Pietro seguiva Gesù
insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo
sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; [16]Pietro
invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al
sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro.
[17]E la giovane portinaia disse a
Pietro: «Forse anche tu sei dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non
lo sono». [18]Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco,
perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si
scaldava.
[19]Allora il sommo sacerdote
interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina. [20]Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo
apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i
Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. [21]Perché
interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco,
essi sanno che cosa ho detto». [22]Aveva
appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù,
dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». [23]Gli
rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato
bene, perché mi percuoti?». [24]Allora
Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote.
[25]Intanto Simon Pietro stava là a
scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu dei suoi discepoli?». Egli lo negò e
disse: «Non lo sono». [26]Ma uno dei
servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato
l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». [27]Pietro negò di nuovo, e subito un gallo
cantò.
[28]Allora condussero
Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare
nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare
[33]Pilato allora rientrò nel
pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?». [34]Gesù rispose: «Dici questo da te oppure
altri te l'hanno detto sul mio conto?». [35]Pilato
rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno
consegnato a me; che cosa hai fatto?». [36]Rispose
Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno
fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi
consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». [37]Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei
re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per
questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è
dalla verità, ascolta la mia voce». [38]Gli
dice Pilato: «Che cos'è la verità?». E detto questo uscì di nuovo verso i
Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa. [39]Vi
è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per
Giovanni - Capitolo 19
[1]Allora Pilato fece prendere Gesù e
lo fece flagellare. [2]E i soldati,
intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un
mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: [3]«Salve,
re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. [4]Pilato
intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché
sappiate che non trovo in lui nessuna colpa». [5]Allora
Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse
loro: «Ecco l'uomo!». [6]Al vederlo i
sommi sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse
loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna
colpa». [7]Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo
questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
[8]All'udire queste parole, Pilato
ebbe ancor più paura [9]ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù:
«Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede risposta. [10]Gli
disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in
libertà e il potere di metterti in croce?». [11]Rispose
Gesù: «Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato
dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più
grande».
[12]Da quel momento
Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei
amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette
contro Cesare». [13]Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù
e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. [14]Era
[17]Essi allora
presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio,
detto in ebraico Gòlgota, [18]dove lo crocifissero e con lui altri due,
uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. [19]Pilato
compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù
il Nazareno, il re dei Giudei». [20]Molti
Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era
vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. [21]I sommi sacerdoti dei Giudei dissero
allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli
ha detto: Io sono il re dei Giudei». [22]Rispose Pilato: «Ciò che
ho scritto, ho scritto».
[23]I soldati poi,
quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti,
una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture,
tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. [24]Perciò
dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si
adempiva
Si son divise tra loro le mie vesti
e sulla mia tunica han gettato la sorte.
E i soldati fecero proprio così.
[25]Stavano presso la croce di Gesù
sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. [26]Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto
a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». [27]Poi disse al discepolo: «Ecco la
tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
[28]Dopo questo,
Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere
[31]Era il giorno
della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante
il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che
fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. [32]Vennero
dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato
crocifisso insieme con lui. [33]Venuti
però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe, [34]ma
uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e
acqua.
[35]Chi ha visto ne dà testimonianza
e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi
crediate. [36]Questo infatti avvenne
perché si adempisse
[38]Dopo questi
fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per
timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo
concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. [39]Vi
andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e
portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. [40]Essi
presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli
aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei. [41]Ora,
nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un
sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. [42]Là
dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel
sepolcro era vicino.
Giovanni - Capitolo 20
[1]Nel giorno dopo il
sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora
buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. [2]Corse
allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e
disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove
l'hanno posto!». [3]Uscì allora Simon
Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. [4]Correvano insieme tutti e due, ma l'altro
discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. [5]Chinatosi, vide le bende per terra, ma non
entrò. [6]Giunse intanto anche Simon
Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, [7]e
il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma
piegato in un luogo a parte. [8]Allora
entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e
credette. [9]Non avevano infatti ancora
compreso
[11]Maria invece
stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò
verso il sepolcro [12]e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno
dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di
Gesù. [13]Ed essi le dissero: «Donna,
perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove
lo hanno posto». [14]Detto
questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che
era Gesù. [15]Le disse Gesù: «Donna,
perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino,
gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io
andrò a prenderlo». [16]Gesù le disse:
«Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico:
«Rabbunì!», che significa: Maestro! [17]Gesù
le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai
miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio
vostro». [18]Maria di Màgdala andò
subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le
aveva detto.
[19]La sera di quello
stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo
dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in
mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». [20]Detto
questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il
Signore. [21]Gesù disse loro di nuovo:
«Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». [22]Dopo aver detto questo, alitò su di loro e
disse: «Ricevete lo Spirito Santo; [23]a chi rimetterete i peccati
saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
[24]Tommaso, uno dei Dodici, chiamato
Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. [25]Gli
dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse
loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel
posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
[26]Otto giorni dopo i discepoli
erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte
chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». [27]Poi
disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani;
stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma
credente!». [28]Rispose Tommaso:
«Mio Signore e mio Dio!». [29]Gesù gli
disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo
visto crederanno!».
[30]Molti altri segni
fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo
libro. [31]Questi sono stati scritti,
perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo,
abbiate la vita nel suo nome.
Giovanni - Capitolo 21
[1]Dopo questi fatti,
Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò
così: [2]si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo,
Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. [3]Disse loro Simon Pietro: «Io vado a
pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono
sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.
[4]Quando gia era l'alba Gesù si
presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. [5]Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla
da mangiare?». Gli risposero: «No». [6]Allora
disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della
barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran
quantità di pesci. [7]Allora quel
discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E' il Signore!». Simon Pietro appena
udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era
spogliato, e si gettò in mare. [8]Gli
altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di
pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
[9]Appena scesi a terra, videro un
fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. [10]Disse
loro Gesù: «Portate un pò del pesce che avete preso or
ora». [11]Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete
piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si
spezzò. [12]Gesù disse loro: «Venite a
mangiare». Enessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?»,
poiché sapevano bene che era il Signore.
[13]Allora Gesù si avvicinò, prese il
pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. [14]Questa
era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere
risuscitato dai morti.
[15]Quand'ebbero mangiato, Gesù disse
a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?». Gli rispose:
«Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei
agnelli». [16]Gli disse di nuovo:
«Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai
che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». [17]Gli disse
per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase
addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi
bene?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli
rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle. [18]In
verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo,
e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro
ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi». [19]Questo gli disse
per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo
aggiunse: «Seguimi».
[20]Pietro allora, voltatosi, vide
che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era
trovato al suo fianco e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?».
[21]Pietro dunque, vedutolo, disse a
Gesù: «Signore, e lui?». [22]Gesù gli
rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu
seguimi». [23]Si diffuse perciò tra i
fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva
detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che
importa a te?».
[24]Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. [25]Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.