LUCA
Capitolo 1
[1]Poiché molti han posto mano a stendere un racconto
degli avvenimenti successi tra di noi, [2]come ce li hanno trasmessi
coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della
parola, [3]così ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni
circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato,
illustre Teòfilo, [4]perché ti possa rendere conto della solidità degli
insegnamenti che hai ricevuto.
[5]Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un
sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una
discendente di Aronne chiamata Elisabetta. [6]Erano giusti davanti a
Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. [7]Ma
non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti
negli anni.
[8]Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua
classe, [9]secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte
di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso. [10]Tutta
l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso. [11]Allora
gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. [12]Quando
lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. [13]Ma l'angelo gli
disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie
Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. [14]Avrai gioia ed
esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, [15]poiché egli
sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà
pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre [16]e ricondurrà molti
figli d'Israele al Signore loro Dio. [17]Gli camminerà innanzi con lo
spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli
e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben
disposto». [18]Zaccaria disse all'angelo: «Come posso conoscere questo?
Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni». [19]L'angelo gli
rispose: «Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a
portarti questo lieto annunzio. [20]Ed ecco, sarai muto e non potrai
parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto
alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo».
[21]Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava
per il suo indugiare nel tempio. [22]Quando poi uscì e non poteva
parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei
cenni e restava muto.
[23]Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. [24]Dopo
quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi
e diceva: [25]«Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in
cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini».
[26]Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da
Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, [27]a una vergine,
promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine
si chiamava Maria. [28]Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di
grazia, il Signore è con te». [29]A queste parole ella rimase turbata e
si domandava che senso avesse un tale saluto. [30]L'angelo le disse:
«Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. [31]Ecco
concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. [32]Sarà
grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di
Davide suo padre [33]e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il
suo regno non avrà fine».
[34]Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco
uomo». [35]Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te
stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque
santo e chiamato Figlio di Dio. [36]Vedi: anche Elisabetta, tua parente,
nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei,
che tutti dicevano sterile: [37]nulla è impossibile a Dio». [38]Allora
Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai
detto». E l'angelo partì da lei.
[39]In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la
montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. [40]Entrata nella
casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. [41]Appena Elisabetta ebbe udito il
saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di
Spirito Santo [42]ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e
benedetto il frutto del tuo grembo! [43]A che debbo che la madre del mio
Signore venga a me? [44]Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai
miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. [45]E
beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».
[46]Allora Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore
[47]e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
[48]perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
[49]Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
[50]di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
[51]Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
[52]ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
[53]ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
[54]Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
[55]come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre».
[56]Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
[57]Per Elisabetta intanto si compì il tempo del
parto e diede alla luce un figlio. [58]I vicini e i parenti udirono che
il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con
lei.
[59]All'ottavo giorno vennero per circoncidere il
bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. [60]Ma sua
madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». [61]Le dissero: «Non c'è
nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». [62]Allora
domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. [63]Egli
chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono
meravigliati. [64]In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si
sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. [65]Tutti i loro vicini
furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si
discorreva di tutte queste cose. [66]Coloro che le udivano, le serbavano
in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del
Signore stava con lui.
[67]Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo, e
profetò dicendo:
[68]«Benedetto il Signore Dio d'Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
[69]e ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
[70]come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
[71]salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
[72]Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
[73]del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
[74]di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, [75]in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
[76]E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
[77]per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
[78]grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge
[79]per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra della morte
e dirigere i nostri passi sulla via della pace».
[80]Il fanciullo cresceva e si fortificava nello
spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a
Israele.
Luca - Capitolo 2
[1]In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò
che si facesse il censimento di tutta la terra. [2]Questo primo
censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. [3]Andavano
tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. [4]Anche Giuseppe,
che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla
Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, [5]per
farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. [6]Ora,
mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. [7]Diede
alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una
mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
[8]C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte
facendo la guardia al loro gregge. [9]Un angelo del Signore si presentò
davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da
grande spavento, [10]ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi
annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: [11]oggi vi è
nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. [12]Questo
per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una
mangiatoia». [13]E subito apparve con l'angelo una moltitudine
dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:
[14]«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama».
[15]Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i
pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento
che il Signore ci ha fatto conoscere». [16]Andarono dunque senz'indugio
e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. [17]E
dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. [18]Tutti
quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. [19]Maria,
da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
[20]I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per
tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
[21]Quando furon passati gli otto giorni prescritti
per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato
dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.
[22]Quando venne il tempo della loro purificazione
secondo
[25]Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e
timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; [26]lo Spirito
Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la
morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. [27]Mosso dunque
dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino
Gesù per adempiere
[29]«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
[30]perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
[31]preparata da te davanti a tutti i popoli,
[32]luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele».
[33]Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle
cose che si dicevano di lui. [34]Simeone li benedisse e parlò a Maria,
sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele,
segno di contraddizione [35]perché siano svelati i pensieri di molti
cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
[36]C'era anche una profetessa, Anna, figlia di
Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col
marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, [37]era poi rimasta
vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio,
servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. [38]Sopraggiunta in
quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti
aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
[39]Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del
Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. [40]Il
bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era
sopra di lui.
[41]I suoi genitori si recavano tutti gli anni a
Gerusalemme per la festa di Pasqua. [42]Quando egli ebbe dodici anni, vi
salirono di nuovo secondo l'usanza; [43]ma trascorsi i giorni della festa,
mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme,
senza che i genitori se ne accorgessero. [44]Credendolo nella carovana,
fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i
conoscenti; [45]non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a
Gerusalemme. [46]Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in
mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. [47]E tutti
quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue
risposte. [48]Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse:
«Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti
cercavamo». [49]Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che
io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». [50]Ma essi non compresero
le sue parole.
[51]Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava
loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. [52]E
Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
Luca - Capitolo 3
[1]Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio
Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della
Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturèa e della Traconìtide, e
Lisània tetrarca dell'Abilène, [2]sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa,
la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. [3]Ed
egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di
conversione per il perdono dei peccati, [4]com'è scritto nel libro degli
oracoli del profeta Isaia:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
[5]Ogni burrone sia riempito,
ogni monte e ogni colle sia abbassato;
i passi tortuosi siano diritti;
i luoghi impervi spianati.
[6]Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
[7]Diceva dunque alle folle che andavano a farsi battezzare da lui: «Razza
di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all'ira imminente? [8]Fate
dunque opere degne della conversione e non cominciate a dire in voi stessi:
Abbiamo Abramo per padre! Perché io vi dico che Dio può far nascere figli ad
Abramo anche da queste pietre. [9]Anzi, la scure è gia posta alla radice
degli alberi; ogni albero che non porta buon frutto, sarà tagliato e buttato
nel fuoco».
[10]Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?». [11]Rispondeva:
«Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia
altrettanto». [12]Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli
chiesero: «Maestro, che dobbiamo fare?». [13]Ed egli disse loro: «Non
esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». [14]Lo interrogavano
anche alcuni soldati: «E noi che dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e
non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe». [15]Poiché
il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a
Giovanni, se non fosse lui il Cristo, [16]Giovanni rispose a tutti
dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al
quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi
battezzerà in Spirito Santo e fuoco. [17]Egli ha in mano il ventilabro per
ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la
brucerà con fuoco inestinguibile».
[18]Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona
novella.
[19]Ma il tetrarca Erode, biasimato da lui a causa di
Erodìade, moglie di suo fratello, e per tutte le scelleratezze che aveva
commesso, [20]aggiunse alle altre anche questa: fece rinchiudere
Giovanni in prigione.
[21]Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre
Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì [22]e
scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi
fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono
compiaciuto».
[23]Gesù quando incominciò il suo ministero aveva
circa trent'anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli, [24]figlio
di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio di
Giuseppe, [25]figlio di Mattatìa, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio
di Esli, figlio di Naggài, [26]figlio di Maat, figlio di Mattatìa,
figlio di Semèin, figlio di Iosek, figlio di Ioda, [27]figlio di Ioanan,
figlio di Resa, figlio di Zorobabèle, figlio di Salatiel, figlio di Neri, [28]figlio
di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er, [29]figlio
di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattàt, figlio di Levi, [30]figlio
di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di
Eliacim, [31]figlio di Melèa, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio
di Natàm, figlio di Davide, [32]figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio
di Booz, figlio di Sala, figlio di Naàsson, [33]figlio di Aminadàb,
figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di
Giuda, [34]figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo,
figlio di Tare, figlio di Nacor, [35]figlio di Seruk, figlio di Ragau,
figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala, [36]figlio di Cainam,
figlio di Arfàcsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamech, [37]figlio
di Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di Iaret, figlio di Malleèl, figlio di
Cainam, [38]figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di
Dio.
Luca - Capitolo 4
[1]Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal
Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto [2]dove, per quaranta
giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando
furono terminati ebbe fame. [3]Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei
Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane». [4]Gesù gli
rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo». [5]Il
diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della
terra, gli disse: [6]«Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi
regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. [7]Se
ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo». [8]Gesù gli rispose: «Sta
scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai».
[9]Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli
disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; [10]sta scritto infatti:
Ai suoi angeli darà ordine per te,
perché essi ti custodiscano;
[11]e anche:
essi ti sosterranno con le mani,
perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
[12]Gesù gli rispose: «E' stato detto: Non tenterai il Signore Dio
tuo». [13]Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo
si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.
[14]Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello
Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. [15]Insegnava
nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi.
[16]Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed
entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. [17]Gli
fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:
[18]Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto
messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
[19]e predicare un anno di grazia del Signore.
[20]Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette.
Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. [21]Allora
cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con
i vostri orecchi». [22]Tutti gli rendevano testimonianza ed erano
meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano:
«Non è il figlio di Giuseppe?». [23]Ma egli rispose: «Di certo voi mi
citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde
a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!». [24]Poi aggiunse:
«Nessun profeta è bene accetto in patria. [25]Vi dico anche: c'erano
molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre
anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; [26]ma a
nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. [27]C'erano
molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu
risanato se non Naaman, il Siro».
[28]All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di
sdegno; [29]si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero
fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù
dal precipizio. [30]Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
[31]Poi discese a Cafarnao, una città della Galilea,
e al sabato ammaestrava la gente. [32]Rimanevano colpiti dal suo
insegnamento, perché parlava con autorità. [33]Nella sinagoga c'era un
uomo con un demonio immondo e cominciò a gridare forte: [34]«Basta! Che
abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi
sei: il Santo di Dio!». [35]Gesù gli intimò: «Taci, esci da costui!».
Eil demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui, senza fargli
alcun male. [36]Tutti furono presi da paura e si dicevano l'un l'altro:
«Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti
immondi ed essi se ne vanno?». [37]E si diffondeva la fama di lui in
tutta la regione.
[38]Uscito dalla sinagoga entrò nella casa di Simone.
La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. [39]Chinatosi
su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi all'istante, la
donna cominciò a servirli.
[40]Al calar del sole, tutti quelli che avevano
infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo
su ciascuno le mani, li guariva. [41]Da molti uscivano demòni gridando: «Tu
sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché
sapevano che era il Cristo.
[42]Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo
deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perché
non se ne andasse via da loro. [43]Egli però disse: «Bisogna che io
annunzi il regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
[44]E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.
Luca - Capitolo 5
[1]Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso
il lago di Genèsaret [2]e la folla gli faceva ressa intorno per
ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori
erano scesi e lavavano le reti. [3]Salì in una barca, che era di Simone,
e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le
folle dalla barca.
[4]Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e
calate le reti per la pesca». [5]Simone rispose: «Maestro, abbiamo
faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò
le reti». [6]E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le
reti si rompevano. [7]Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca,
che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al
punto che quasi affondavano. [8]Al veder questo, Simon Pietro si gettò
alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un
peccatore». [9]Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che
erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; [10]così pure
Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a
Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». [11]Tirate
le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
[12]Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo
coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: «Signore, se
vuoi, puoi sanarmi». [13]Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo
voglio, sii risanato!». E subito la lebbra scomparve da lui. [14]Gli
ingiunse di non dirlo a nessuno: «Và, mostrati al sacerdote e fà l'offerta per
la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di testimonianza per
essi». [15]La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano
per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. [16]Ma Gesù si
ritirava in luoghi solitari a pregare.
[17]Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche
farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della
Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare
guarigioni. [18]Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un
paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. [19]Non
trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo
calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della
stanza. [20]Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono
rimessi». [21]Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo:
«Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio
soltanto?». [22]Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Che cosa
andate ragionando nei vostri cuori? [23]Che cosa è più facile, dire: Ti
sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? [24]Ora, perché
sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i
peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo
lettuccio e và a casa tua». [25]Subito egli si alzò davanti a loro,
prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio. [26]Tutti
rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo
visto cose prodigiose».
[27]Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome
Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». [28]Egli,
lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
[29]Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella
sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a
tavola. [30]I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi
discepoli: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?». [31]Gesù
rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; [32]io
non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi».
[33]Allora gli dissero: «I discepoli di Giovanni
digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i
tuoi mangiano e bevono!». [34]Gesù rispose: «Potete far digiunare gli
invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? [35]Verranno però i giorni
in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno». [36]Diceva
loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per
attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa
presa dal nuovo non si adatta al vecchio. [37]E nessuno mette vino nuovo
in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli
otri vanno perduti. [38]Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. [39]Nessuno
poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è
buono!».
Luca - Capitolo 6
[1]Un giorno di sabato passava attraverso campi di
grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le
mani. [2]Alcuni farisei dissero: «Perché fate ciò che non è permesso di
sabato?». [3]Gesù rispose: «Allora non avete mai letto ciò che fece
Davide, quando ebbe fame lui e i suoi compagni? [4]Come entrò nella casa
di Dio, prese i pani dell'offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni,
sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». [5]E
diceva loro: «Il Figlio dell'uomo è signore del sabato».
[6]Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si
mise a insegnare. Ora c'era là un uomo, che aveva la mano destra inaridita. [7]Gli
scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo
scopo di trovare un capo di accusa contro di lui. [8]Ma Gesù era a
conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano inaridita:
«Alzati e mettiti nel mezzo!». L'uomo, alzatosi, si mise nel punto indicato. [9]Poi
Gesù disse loro: «Domando a voi: E' lecito in giorno di sabato fare del bene o
fare del male, salvare una vita o perderla?». [10]E volgendo tutt'intorno
lo sguardo su di loro, disse all'uomo: «Stendi la mano!». Egli lo fece e la
mano guarì. [11]Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro
su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
[12]In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a
pregare e passò la notte in orazione. [13]Quando fu giorno, chiamò a sé
i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: [14]Simone,
che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo,
[15]Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelota, [16]Giuda
di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore.
[17]Disceso con loro, si fermò in un luogo
pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da
tutta
[20]Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù
diceva:
«Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
[21]Beati voi che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete,
perché riderete.
[22]Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno
al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a
causa del Figlio dell'uomo. [23]Rallegratevi in quel giorno ed esultate,
perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti
facevano i loro padri con i profeti.
[24]Ma guai a voi, ricchi,
perché avete gia la vostra consolazione.
[25]Guai a voi che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi che ora ridete,
perché sarete afflitti e piangerete.
[26]Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.
[27]Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri
nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, [28]benedite coloro che vi
maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. [29]A chi ti percuote
sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la
tunica. [30]Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non
richiederlo. [31]Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi
fatelo a loro. [32]Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete?
Anche i peccatori fanno lo stesso. [33]E se fate del bene a coloro che
vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. [34]E
se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i
peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. [35]Amate
invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il
vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo
verso gl'ingrati e i malvagi.
[36]Siate misericordiosi, come è misericordioso il
Padre vostro. [37]Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e
non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; [38]date e vi sarà
dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo,
perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio».
[39]Disse loro anche una parabola: «Può forse un
cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? [40]Il
discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo
maestro. [41]Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo
fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? [42]Come puoi dire
al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non
vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e
allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo
fratello.
[43]Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo
che faccia frutti buoni. [44]Ogni albero infatti si riconosce dal suo
frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. [45]L'uomo
buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo
cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del
cuore.
[46]Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non
fate ciò che dico? [47]Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette
in pratica, vi mostrerò a chi è simile: [48]è simile a un uomo che,
costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra
la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì
a smuoverla perché era costruita bene. [49]Chi invece ascolta e non
mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra,
senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la rovina di quella
casa fu grande».
Luca - Capitolo 7
[1]Quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste
parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafarnao. [2]Il servo di
un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto
caro. [3]Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani
dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. [4]Costoro
giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: «Egli merita che tu gli faccia
questa grazia, dicevano, [5]perché ama il nostro popolo, ed è stato lui
a costruirci la sinagoga». [6]Gesù si incamminò con loro. Non era ormai
molto distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli:
«Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio
tetto; [7]per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te,
ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito. [8]Anch'io
infatti sono uomo sottoposto a un'autorità, e ho sotto di me dei soldati; e
dico all'uno: Và ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio
servo: Fà questo, ed egli lo fa». [9]All'udire questo Gesù restò
ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: «Io vi dico che
neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». [10]E gli inviati,
quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
[11]In seguito si recò in una città chiamata Nain e
facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. [12]Quando fu
vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto,
figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. [13]Vedendola,
il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!». [14]E
accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse:
«Giovinetto, dico a te, alzati!». [15]Il morto si levò a sedere e
incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. [16]Tutti furono
presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi
e Dio ha visitato il suo popolo». [17]La fama di questi fatti si diffuse
in tutta
[18]Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di
tutti questi avvenimenti. Giovanni chiamò due di essi [19]e li mandò a
dire al Signore: «Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?». [20]Venuti
da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per
domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?». [21]In
quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti
cattivi e donò la vista a molti ciechi. [22]Poi diede loro questa
risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i
ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono
sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona
novella. [23]E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!».
[24]Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a
dire alla folla riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel
deserto? Una canna agitata dal vento? [25]E allora, che cosa siete
andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti
sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re. [26]Allora,
che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta. [27]Egli
è colui del quale sta scritto:
Ecco io mando davanti a te il mio messaggero,
egli preparerà la via davanti a te.
[28]Io vi dico, tra i nati di donna non c'è nessuno più grande di
Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. [29]Tutto
il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la
giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni. [30]Ma i farisei e
i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro
il disegno di Dio.
[31]A chi dunque paragonerò gli uomini di questa
generazione, a chi sono simili? [32]Sono simili a quei bambini che
stando in piazza gridano gli uni agli altri:
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato;
vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!
[33]E' venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non
beve vino, e voi dite: Ha un demonio. [34]E' venuto il Figlio dell'uomo
che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei
pubblicani e dei peccatori. [35]Ma alla sapienza è stata resa giustizia
da tutti i suoi figli».
[36]Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli
entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. [37]Ed ecco una donna,
una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo,
venne con un vasetto di olio profumato; [38]e fermatasi dietro si
rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li
asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.
[39]A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. «Se
costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo
tocca: è una peccatrice». [40]Gesù allora gli disse: «Simone, ho una
cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, dì pure». [41]«Un creditore aveva due
debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. [42]Non
avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro
lo amerà di più?». [43]Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha
condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». [44]E
volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato
nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha
bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. [45]Tu
non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di
baciarmi i piedi. [46]Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato,
ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. [47]Per questo ti dico: le
sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui
si perdona poco, ama poco». [48]Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i
tuoi peccati». [49]Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi
è quest'uomo che perdona anche i peccati?». [50]Ma egli disse alla
donna: «La tua fede ti ha salvata; và in pace!».
Luca - Capitolo 8
[1]In seguito egli se ne andava per le città e i
villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. [2]C'erano
con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da
infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, [3]Giovanna,
moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li
assistevano con i loro beni.
[4]Poiché una gran folla si radunava e accorreva a
lui gente da ogni città, disse con una parabola: [5]«Il seminatore uscì
a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu
calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. [6]Un'altra parte
cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. [7]Un'altra
cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la
soffocarono. [8]Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò
cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per intendere,
intenda!».
[9]I suoi discepoli lo interrogarono sul significato
della parabola. [10]Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del
regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perchè
vedendo non vedano
e udendo non intendano.
[11]Il significato della parabola è questo: Il seme è
la parola di Dio. [12]I semi caduti lungo la strada sono coloro che
l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro
cuori, perché non credano e così siano salvati. [13]Quelli sulla pietra
sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno
radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazione vengono meno. [14]Il
seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada
facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai
piaceri della vita e non giungono a maturazione. [15]Il seme caduto
sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore
buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza.
[16]Nessuno accende una lampada e la copre con un
vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi
entra veda la luce. [17]Non c'è nulla di nascosto che non debba essere
manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena
luce. [18]Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà
dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere».
[19]Un giorno andarono a trovarlo la madre e i
fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. [20]Gli fu
annunziato: «Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti». [21]Ma
egli rispose: «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di
Dio e la mettono in pratica».
[22]Un giorno salì su una barca con i suoi discepoli
e disse: «Passiamo all'altra riva del lago». Presero il largo. [23]Ora,
mentre navigavano, egli si addormentò. Un turbine di vento si abbattè sul lago,
imbarcavano acqua ed erano in pericolo. [24]Accostatisi a lui, lo
svegliarono dicendo: «Maestro, maestro, siamo perduti!». E lui, destatosi,
sgridò il vento e i flutti minacciosi; essi cessarono e si fece bonaccia. [25]Allora
disse loro: «Dov'è la vostra fede?». Essi intimoriti e meravigliati si dicevano
l'un l'altro: «Chi è dunque costui che dà ordini ai venti e all'acqua e gli
obbediscono?».
[26]Approdarono nella regione dei Gerasèni, che sta
di fronte alla Galilea. [27]Era appena sceso a terra, quando gli venne
incontro un uomo della città posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava
vestiti, né abitava in casa, ma nei sepolcri. [28]Alla vista di Gesù gli
si gettò ai piedi urlando e disse a gran voce: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio
del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!». [29]Gesù infatti stava
ordinando allo spirito immondo di uscire da quell'uomo. Molte volte infatti
s'era impossessato di lui; allora lo legavano con catene e lo custodivano in
ceppi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi deserti.
[30]Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Legione», perché
molti demòni erano entrati in lui. [31]E lo supplicavano che non
ordinasse loro di andarsene nell'abisso.
[32]Vi era là un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte.
Lo pregarono che concedesse loro di entrare nei porci; ed egli lo permise. [33]I
demòni uscirono dall'uomo ed entrarono nei porci e quel branco corse a gettarsi
a precipizio dalla rupe nel lago e annegò. [34]Quando videro ciò che era
accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nei
villaggi. [35]La gente uscì per vedere l'accaduto, arrivarono da Gesù e
trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demòni vestito e sano di mente, che
sedeva ai piedi di Gesù; e furono presi da spavento. [36]Quelli che
erano stati spettatori riferirono come l'indemoniato era stato guarito. [37]Allora
tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse
da loro, perché avevano molta paura. Gesù, salito su una barca, tornò indietro.
[38]L'uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con
lui, ma egli lo congedò dicendo: [39]«Torna a casa tua e racconta quello
che Dio ti ha fatto». L'uomo se ne andò, proclamando per tutta la città quello
che Gesù gli aveva fatto.
[40]Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla,
poiché tutti erano in attesa di lui. [41]Ed ecco venne un uomo di nome
Giàiro, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di
recarsi a casa sua, [42]perché aveva un'unica figlia, di circa dodici
anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano
attorno. [43]Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che
nessuno era riuscito a guarire, [44]gli si avvicinò alle spalle e gli
toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò. [45]Gesù
disse: «Chi mi ha toccato?». Mentre tutti negavano, Pietro disse: «Maestro, la
folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia». [46]Ma Gesù disse:
«Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me». [47]Allora
la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e,
gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il motivo per cui
l'aveva toccato, e come era stata subito guarita. [48]Egli le disse:
«Figlia, la tua fede ti ha salvata, và in pace!».
[49]Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della
sinagoga a dirgli: «Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro». [50]Ma
Gesù che aveva udito rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata». [51]Giunto
alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all'infuori di Pietro, Giovanni e
Giacomo e il padre e la madre della fanciulla. [52]Tutti piangevano e
facevano il lamento su di lei. Gesù disse: «Non piangete, perché non è morta,
ma dorme». [53]Essi lo deridevano, sapendo che era morta, [54]ma
egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: «Fanciulla, alzati!». [55]Il
suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all'istante. Egli ordinò di darle da
mangiare. [56]I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro
di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.
Luca - Capitolo 9
[1]Egli allora chiamò a sé i Dodici e diede loro
potere e autorità su tutti i demòni e di curare le malattie. [2]E li
mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi. [3]Disse
loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né
denaro, né due tuniche per ciascuno. [4]In qualunque casa entriate, là
rimanete e di là poi riprendete il cammino. [5]Quanto a coloro che non
vi accolgono, nell'uscire dalla loro città, scuotete la polvere dai vostri
piedi, a testimonianza contro di essi». [6]Allora essi partirono e
giravano di villaggio in villaggio, annunziando dovunque la buona novella e
operando guarigioni.
[7]Intanto il tetrarca Erode sentì parlare di tutti
questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano:
«Giovanni è risuscitato dai morti», [8]altri: «E' apparso Elia», e altri
ancora: «E' risorto uno degli antichi profeti». [9]Ma Erode diceva:
«Giovanni l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire
tali cose?». E cercava di vederlo.
[10]Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù
tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò verso una
città chiamata Betsàida. [11]Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli
le accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan
bisogno di cure. [12]Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si
avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle
campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona
deserta». [13]Gesù disse loro: «Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi
risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi
a comprare viveri per tutta questa gente». [14]C'erano infatti circa
cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di
cinquanta». [15]Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. [16]Allora
egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li
benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla
folla. [17]Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate
furono portate via dodici ceste.
[18]Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo
appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: «Chi
sono io secondo la gente?». [19]Essi risposero: «Per alcuni Giovanni il
Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto». [20]Allora
domandò: «Ma voi chi dite che io sia?». Pietro, prendendo la parola, rispose:
«Il Cristo di Dio». [21]Egli allora ordinò loro severamente di non
riferirlo a nessuno.
[22]«Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto,
essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo
a morte e risorgere il terzo giorno».
[23]Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire
dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
[24]Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la
propria vita per me, la salverà. [25]Che giova all'uomo guadagnare il
mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?
[26]Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà
il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli
santi.
[27]In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti,
che non morranno prima di aver visto il regno di Dio».
[28]Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con
sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. [29]E, mentre
pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e
sfolgorante. [30]Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed
Elia, [31]apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che
avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. [32]Pietro e i suoi compagni
erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i
due uomini che stavano con lui. [33]Mentre questi si separavano da lui,
Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende,
una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. [34]Mentre
parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero
paura. [35]E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio
mio, l'eletto; ascoltatelo». [36]Appena la voce cessò, Gesù restò solo.
Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
[37]Il giorno seguente, quando furon discesi dal
monte, una gran folla gli venne incontro. [38]A un tratto dalla folla un
uomo si mise a gridare: «Maestro, ti prego di volgere lo sguardo a mio figlio,
perché è l'unico che ho. [39]Ecco, uno spirito lo afferra e subito egli
grida, lo scuote ed egli dà schiuma e solo a fatica se ne allontana lasciandolo
sfinito. [40]Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono
riusciti». [41]Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a
quando sarò con voi e vi sopporterò? Conducimi qui tuo figlio». [42]Mentre
questi si avvicinava, il demonio lo gettò per terra agitandolo con convulsioni.
Gesù minacciò lo spirito immondo, risanò il fanciullo e lo consegnò a suo
padre. [43]E tutti furono stupiti per la grandezza di Dio.
Mentre tutti erano sbalorditi per tutte le cose che faceva,
disse ai suoi discepoli: [44]«Mettetevi bene in mente queste parole: Il
Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini». [45]Ma
essi non comprendevano questa frase; per loro restava così misteriosa che non
ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale
argomento.
[46]Frattanto sorse una discussione tra loro, chi di
essi fosse il più grande. [47]Allora Gesù, conoscendo il pensiero del
loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: [48]«Chi accoglie
questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui
che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande».
[49]Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro,
abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo
impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci». [50]Ma Gesù gli
rispose: «Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
[51]Mentre stavano compiendosi i giorni in cui
sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Gerusalemme [52]e
mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un
villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. [53]Ma essi non
vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme. [54]Quando
videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo
che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». [55]Ma Gesù si
voltò e li rimproverò. [56]E si avviarono verso un altro villaggio.
[57]Mentre andavano per la strada, un tale gli disse:
«Ti seguirò dovunque tu vada». [58]Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le
loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha
dove posare il capo». [59]A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose:
«Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre». [60]Gesù
replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia il
regno di Dio». [61]Un altro disse: «Ti seguirò, Signore, ma prima lascia
che io mi congedi da quelli di casa». [62]Ma Gesù gli rispose: «Nessuno
che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di
Dio».
Luca - Capitolo 10
[1]Dopo questi fatti il Signore designò altri
settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo
dove stava per recarsi. [2]Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai
sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la
sua messe. [3]Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; [4]non
portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. [5]In
qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. [6]Se vi sarà
un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà
su di voi. [7]Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che
hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
[8]Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che
vi sarà messo dinanzi, [9]curate i malati che vi si trovano, e dite
loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. [10]Ma quando entrerete in
una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: [11]Anche
la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la
scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. [12]Io
vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.
[13]Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e
Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, gia da tempo si
sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. [14]Perciò
nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.
[15]E tu, Cafarnao,
sarai innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi sarai precipitata!
[16]Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi
disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».
[17]I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo:
«Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». [18]Egli
disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. [19]Ecco, io
vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni
potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. [20]Non rallegratevi
però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri
nomi sono scritti nei cieli».
[21]In quello stesso istante Gesù esultò nello
Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della
terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai
piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. [22]Ogni cosa mi è
stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né
chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».
[23]E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse:
«Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. [24]Vi dico che molti
profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e
udire ciò che voi udite, ma non l'udirono».
[25]Un dottore della legge si alzò per metterlo alla
prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». [26]Gesù
gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». [27]Costui
rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua
anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo
come te stesso». [28]E Gesù: «Hai risposto bene; fà questo e
vivrai».
[29]Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù:
«E chi è il mio prossimo?». [30]Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo
spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. [31]Per
caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò
oltre dall'altra parte. [32]Anche un levita, giunto in quel luogo, lo
vide e passò oltre. [33]Invece un Samaritano, che era in viaggio,
passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. [34]Gli si fece
vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il
suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. [35]Il
giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi
cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. [36]Chi
di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei
briganti?». [37]Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù
gli disse: «Và e anche tu fà lo stesso».
[38]Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e
una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. [39]Essa aveva una
sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua
parola; [40]Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi
avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a
servire? Dille dunque che mi aiuti». [41]Ma Gesù le rispose: «Marta,
Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, [42]ma una sola è la
cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà
tolta».
Luca - Capitolo 11
[1]Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e
quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare,
come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». [2]Ed egli disse
loro: «Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
[3]dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
[4]e perdonaci i nostri peccati,
perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore,
e non ci indurre in tentazione».
[5]Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da
lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, [6]perché è giunto
da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; [7]e
se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è gia chiusa e
i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; [8]vi
dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a
dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza.
[9]Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato,
cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. [10]Perché chi chiede
ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. [11]Quale padre tra
voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un
pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? [12]O se gli chiede un
uovo, gli darà uno scorpione? [13]Se dunque voi, che siete cattivi,
sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà
lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!».
[14]Gesù stava scacciando un demonio che era muto.
Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate.
[15]Ma alcuni dissero: «E' in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che
egli scaccia i demòni». [16]Altri poi, per metterlo alla prova, gli
domandavano un segno dal cielo. [17]Egli, conoscendo i loro pensieri,
disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra.
[18]Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in
piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl. [19]Ma
se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi
li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici. [20]Se invece
io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio.
[21]Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo,
tutti i suoi beni stanno al sicuro. [22]Ma se arriva uno più forte di
lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne
distribuisce il bottino.
[23]Chi non è con me, è contro di me; e chi non
raccoglie con me, disperde.
[24]Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si
aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò
nella mia casa da cui sono uscito. [25]Venuto, la trova spazzata e
adorna. [26]Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui
ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa
peggiore della prima».
[27]Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di
mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui
hai preso il latte!». [28]Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che
ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
[29]Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a
dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma
non le sarà dato nessun segno fuorchè il segno di Giona. [30]Poiché come
Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà
per questa generazione. [31]La regina del sud sorgerà nel giudizio
insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne
dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben
più di Salomone c'è qui. [32]Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio
insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla
predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui.
[33]Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo
nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché quanti entrano
vedano la luce. [34]La lucerna del tuo corpo è l'occhio. Se il tuo
occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il
tuo corpo è nelle tenebre. [35]Bada dunque che la luce che è in te non
sia tenebra. [36]Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna
parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti illumina
con il suo bagliore».
[37]Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo
invitò a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. [38]Il fariseo si
meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. [39]Allora
il Signore gli disse: «Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del
piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità. [40]Stolti!
Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? [41]Piuttosto
date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo. [42]Ma
guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni
erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose
bisognava curare senza trascurare le altre. [43]Guai a voi, farisei, che
avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. [44]Guai
a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa
sopra senza saperlo».
[45]Uno dei dottori della legge intervenne: «Maestro, dicendo questo,
offendi anche noi». [46]Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della
legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li
toccate nemmeno con un dito! [47]Guai a voi, che costruite i sepolcri
dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. [48]Così voi date
testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e
voi costruite loro i sepolcri. [49]Per questo la sapienza di Dio ha
detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e
perseguiteranno; [50]perché sia chiesto conto a questa generazione del
sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo, [51]dal
sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il
santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. [52]Guai
a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non
siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito».
[53]Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a
trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, [54]tendendogli
insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
Luca - Capitolo 12
[1]Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che
si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli:
«Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. [2]Non c'è nulla
di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. [3]Pertanto
ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete
detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti.
[4]A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e
dopo non possono far più nulla. [5]Vi mostrerò invece chi dovete temere:
temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì,
ve lo dico, temete Costui. [6]Cinque passeri non si vendono forse per
due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. [7]Anche
i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di
molti passeri.
[8]Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini,
anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; [9]ma
chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di
Dio.
[10]Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato,
ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato.
[11]Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e
alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; [12]perché
lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
[13]Uno della folla gli disse: «Maestro, dì a mio
fratello che divida con me l'eredità». [14]Ma egli rispose: «O uomo, chi
mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». [15]E disse loro:
«Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è
nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni». [16]Disse poi
una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. [17]Egli
ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? [18]E
disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi
raccoglierò tutto il grano e i miei beni. [19]Poi dirò a me stesso:
Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia,
bevi e datti alla gioia. [20]Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte
stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? [21]Così
è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio».
[22]Poi disse ai discepoli: «Per questo io vi dico:
Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; né per il
vostro corpo, come lo vestirete. [23]La vita vale più del cibo e il
corpo più del vestito. [24]Guardate i corvi: non seminano e non mietono,
non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi
valete! [25]Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un'ora
sola alla sua vita? [26]Se dunque non avete potere neanche per la più
piccola cosa, perché vi affannate del resto? [27]Guardate i gigli, come
crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con
tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. [28]Se dunque Dio veste
così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, quanto più
voi, gente di poca fede? [29]Non cercate perciò che cosa mangerete e
berrete, e non state con l'animo in ansia: [30]di tutte queste cose si
preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. [31]Cercate
piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta.
[32]Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di
darvi il suo regno.
[33]Vendete ciò che avete e datelo in elemosina;
fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i
ladri non arrivano e la tignola non consuma. [34]Perché dove è il vostro
tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
[35]Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le
lucerne accese; [36]siate simili a coloro che aspettano il padrone
quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. [37]Beati
quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi
dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. [38]E
se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati
loro! [39]Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora
viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. [40]Anche voi
tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate».
[41]Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o
anche per tutti?». [42]Il Signore rispose: «Qual è dunque l'amministratore
fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire
a tempo debito la razione di cibo? [43]Beato quel servo che il padrone,
arrivando, troverà al suo lavoro. [44]In verità vi dico, lo metterà a
capo di tutti i suoi averi. [45]Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il
padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a
mangiare, a bere e a ubriacarsi, [46]il padrone di quel servo arriverà
nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con
rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. [47]Il servo che,
conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua
volontà, riceverà molte percosse; [48]quello invece che, non
conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A
chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà
richiesto molto di più.
[49]Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e
come vorrei che fosse gia acceso! [50]C'è un battesimo che devo
ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto!
[51]Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla
terra? No, vi dico, ma la divisione. [52]D'ora innanzi in una casa di
cinque persone [53]si divideranno tre contro due e due contro tre;
padre contro figlio e figlio contro padre,
madre contro figlia e figlia contro madre,
suocera contro nuora e nuora contro suocera».
[54]Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una
nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. [55]E
quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. [56]Ipocriti!
Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non
sapete giudicarlo? [57]E perché non giudicate da voi stessi ciò che è
giusto? [58]Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato,
lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti
al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in
prigione. [59]Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino
all'ultimo spicciolo».
Luca - Capitolo 13
[1]In quello stesso tempo si presentarono alcuni a
riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello
dei loro sacrifici. [2]Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che
quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale
sorte? [3]No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo
stesso modo. [4]O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe
e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di
Gerusalemme? [5]No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti
allo stesso modo».
[6]Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un
fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. [7]Allora
disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo
fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? [8]Ma
quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno
e vi metta il concime [9]e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se
no, lo taglierai».
[10]Una volta stava insegnando in una sinagoga il
giorno di sabato. [11]C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno
spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo.
[12]Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei libera dalla
tua infermità», [13]e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e
glorificava Dio.
[14]Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato
quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono sei giorni
in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno
di sabato». [15]Il Signore replicò: «Ipocriti, non scioglie forse, di
sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad
abbeverarsi? [16]E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata
diciott'anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?».
[17]Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si
vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui
compiute.
[18]Diceva dunque: «A che cosa è simile il regno di
Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? [19]E' simile a un granellino di
senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato
un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami».
[20]E ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di
Dio? [21]E' simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre
staia di farina, finché sia tutta fermentata».
[22]Passava per città e villaggi, insegnando, mentre
camminava verso Gerusalemme. [23]Un tale gli chiese: «Signore, sono
pochi quelli che si salvano?». Rispose: [24]«Sforzatevi di entrare per
la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci
riusciranno. [25]Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la
porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore,
aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. [26]Allora
comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai
insegnato nelle nostre piazze. [27]Ma egli dichiarerà: Vi dico che non
so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! [28]Là
ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e
tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. [29]Verranno da
oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa
nel regno di Dio. [30]Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno
primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi».
[31]In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a
dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». [32]Egli
rispose: «Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio
guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito. [33]Però è
necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada,
perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
[34]Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e
lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi
figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! [35]Ecco,
la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi
vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome
del Signore!».
Luca - Capitolo 14
[1]Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei
farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. [2]Davanti a lui
stava un idropico. [3]Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei,
Gesù disse: «E' lecito o no curare di sabato?». [4]Ma essi tacquero.
Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. [5]Poi disse: «Chi di
voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in
giorno di sabato?». [6]E non potevano rispondere nulla a queste parole.
[7]Osservando poi come gli invitati sceglievano i
primi posti, disse loro una parabola: [8]«Quando sei invitato a nozze da
qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più
ragguardevole di te [9]e colui che ha invitato te e lui venga a dirti:
Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. [10]Invece
quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che
ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti
a tutti i commensali. [11]Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi
si umilia sarà esaltato».
[12]Disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando
offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i
tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta
e tu abbia il contraccambio. [13]Al contrario, quando dài un banchetto,
invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; [14]e sarai beato perché non hanno
da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei
giusti».
[15]Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse:
«Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!». [16]Gesù rispose: «Un
uomo diede una grande cena e fece molti inviti. [17]All'ora della cena,
mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. [18]Ma tutti,
all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e
devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. [19]Un altro
disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami
giustificato. [20]Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso
venire. [21]Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone.
Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze
e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. [22]Il
servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto. [23]Il
padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a
entrare, perché la mia casa si riempia. [24]Perché vi dico: Nessuno di
quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena».
[25]Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò
e disse: [26]«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la
moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può
essere mio discepolo. [27]Chi non porta la propria croce e non viene
dietro di me, non può essere mio discepolo.
[28]Chi di voi, volendo costruire una torre, non si
siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? [29]Per
evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro
che vedono comincino a deriderlo, dicendo: [30]Costui ha iniziato a
costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro. [31]Oppure quale
re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può
affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? [32]Se
no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace. [33]Così
chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio
discepolo.
[34]Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il
sapore, con che cosa lo si salerà? [35]Non serve né per la terra né per
il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere, intenda».
Luca - Capitolo 15
[1]Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i
peccatori per ascoltarlo. [2]I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui
riceve i peccatori e mangia con loro». [3]Allora egli disse loro questa
parabola:
[4]«Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non
lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la
ritrova? [5]Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, [6]va
a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho
trovato la mia pecora che era perduta. [7]Così, vi dico, ci sarà più
gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non
hanno bisogno di conversione.
[8]O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una,
non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la
ritrova? [9]E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine,
dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. [10]Così,
vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si
converte».
[11]Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. [12]Il
più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta.
E il padre divise tra loro le sostanze. [13]Dopo non molti giorni, il
figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là
sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. [14]Quando ebbe speso
tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel
bisogno. [15]Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di
quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. [16]Avrebbe
voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. [17]Allora
rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane
in abbondanza e io qui muoio di fame! [18]Mi leverò e andrò da mio padre
e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; [19]non
sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi
garzoni. [20]Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro,
gli si gettò al collo e lo baciò. [21]Il figlio gli disse: Padre, ho
peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato
tuo figlio. [22]Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il
vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai
piedi. [23]Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo
festa, [24]perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era
perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
[25]Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu
vicino a casa, udì la musica e le danze; [26]chiamò un servo e gli
domandò che cosa fosse tutto ciò. [27]Il servo gli rispose: E' tornato
tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha
riavuto sano e salvo. [28]Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il
padre allora uscì a pregarlo. [29]Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io
ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai
dato mai un capretto per far festa con i miei amici. [30]Ma ora che
questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per
lui hai ammazzato il vitello grasso. [31]Gli rispose il padre: Figlio,
tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; [32]ma bisognava far
festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato».
Luca - Capitolo 16
[1]Diceva anche ai discepoli: «C'era un uomo ricco
che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i
suoi averi. [2]Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te?
Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere
amministratore. [3]L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il
mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi
vergogno. [4]So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato
dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. [5]Chiamò
uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: [6]Tu quanto devi
al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua
ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. [7]Poi disse a un altro: Tu
quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta
e scrivi ottanta. [8]Il padrone lodò quell'amministratore disonesto,
perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i
loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
[9]Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la
disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle
dimore eterne.
[10]Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è
disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.
[11]Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi
vi affiderà quella vera? [12]E se non siete stati fedeli nella ricchezza
altrui, chi vi darà la vostra?
[13]Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà
l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire
a Dio e a mammona».
[14]I farisei, che erano attaccati al denaro,
ascoltavano tutte queste cose e si beffavano di lui. [15]Egli disse:
«Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò
che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio.
[16]
[17]E' più facile che abbiano fine il cielo e la
terra, anziché cada un solo trattino della Legge.
[18]Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa
un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito,
commette adulterio.
[19]C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di
bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. [20]Un mendicante, di
nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, [21]bramoso di
sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a
leccare le sue piaghe. [22]Un giorno il povero morì e fu portato dagli
angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. [23]Stando
nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro
accanto a lui. [24]Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me
e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua,
perché questa fiamma mi tortura. [25]Ma Abramo rispose: Figlio,
ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i
suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. [26]Per
di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono
passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. [27]E
quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, [28]perché
ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo
di tormento. [29]Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino
loro. [30]E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da
loro, si ravvederanno. [31]Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i
Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi».
Luca - Capitolo 17
[1]Disse ancora ai suoi discepoli: «E' inevitabile che
avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. [2]E' meglio per
lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare,
piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. [3]State attenti a
voi stessi!
Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente,
perdonagli. [4]E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette
volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai».
[5]Gli apostoli dissero al Signore: [6]«Aumenta
la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di
senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed
esso vi ascolterebbe.
[7]Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare
il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? [8]Non
gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi,
finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? [9]Si
riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? [10]Così
anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite:
Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».
[11]Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò
[20]Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno
di Dio?», rispose: [21]«Il regno di Dio non viene in modo da attirare
l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio
è in mezzo a voi!».
[22]Disse ancora ai discepoli: «Verrà un tempo in cui
desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo
vedrete. [23]Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non
seguiteli. [24]Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo
all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. [25]Ma
prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa
generazione. [26]Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del
Figlio dell'uomo: [27]mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si
maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li
fece perire tutti. [28]Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano,
bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; [29]ma nel
giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece
perire tutti. [30]Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si
rivelerà. [31]In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue
cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non
torni indietro. [32]Ricordatevi della moglie di Lot. [33]Chi
cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà.
[34]Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno verrà
preso e l'altro lasciato; [35]due donne staranno a macinare nello stesso
luogo: l'una verrà presa e l'altra lasciata». [36]. [37]Allora i
discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il
cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi».
Luca - Capitolo 18
[1]Disse loro una parabola sulla necessità di pregare
sempre, senza stancarsi: [2]«C'era in una città un giudice, che non
temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. [3]In quella città c'era
anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio
avversario. [4]Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé:
Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, [5]poiché questa
vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a
importunarmi». [6]E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il
giudice disonesto. [7]E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che
gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? [8]Vi
dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà,
troverà la fede sulla terra?».
[9]Disse ancora questa parabola per alcuni che
presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: [10]«Due uomini
salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. [11]Il
fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono
come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo
pubblicano. [12]Digiuno due volte la settimana e pago le decime di
quanto possiedo. [13]Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non
osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio,
abbi pietà di me peccatore. [14]Io vi dico: questi tornò a casa sua
giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi
si umilia sarà esaltato».
[15]Gli presentavano anche i bambini perché li
accarezzasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano. [16]Allora
Gesù li fece venire avanti e disse: «Lasciate che i bambini vengano a me, non
glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. [17]In
verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi
entrerà».
[18]Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, che
devo fare per ottenere la vita eterna?». [19]Gesù gli rispose: «Perché
mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio. [20]Tu conosci i
comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non
testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre». [21]Costui disse:
«Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia giovinezza». [22]Udito ciò,
Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai,
distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi». [23]Ma
quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perché era molto ricco.
[24]Quando Gesù lo vide, disse: «Quant'è difficile,
per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio. [25]E' più
facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare
nel regno di Dio!». [26]Quelli che ascoltavano dissero: «Allora chi
potrà essere salvato?». [27]Rispose: «Ciò che è impossibile agli uomini,
è possibile a Dio».
[28]Pietro allora disse: «Noi abbiamo lasciato tutte
le nostre cose e ti abbiamo seguito». [29]Ed egli rispose: «In verità vi
dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o
figli per il regno di Dio, [30]che non riceva molto di più nel tempo
presente e la vita eterna nel tempo che verrà».
[31]Poi prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco,
noi andiamo a Gerusalemme, e tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al
Figlio dell'uomo si compirà. [32]Sarà consegnato ai pagani, schernito,
oltraggiato, coperto di sputi [33]e, dopo averlo flagellato, lo
uccideranno e il terzo giorno risorgerà». [34]Ma non compresero nulla di
tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli
aveva detto.
[35]Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era
seduto a mendicare lungo la strada. [36]Sentendo passare la gente,
domandò che cosa accadesse. [37]Gli risposero: «Passa Gesù il
Nazareno!». [38]Allora incominciò a gridare: «Gesù, figlio di Davide,
abbi pietà di me!». [39]Quelli che camminavano avanti lo sgridavano,
perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi
pietà di me!». [40]Gesù allora si fermò e ordinò che glielo
conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: [41]«Che vuoi che io
faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io riabbia la vista». [42]E
Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». [43]Subito
ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla
vista di ciò, diede lode a Dio.
Luca - Capitolo 19
[1]Entrato in Gerico, attraversava la città. [2]Ed
ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, [3]cercava di
vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era
piccolo di statura. [4]Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì
su un sicomoro, poiché doveva passare di là. [5]Quando giunse sul luogo,
Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo
fermarmi a casa tua». [6]In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. [7]Vedendo
ciò, tutti mormoravano: «E' andato ad alloggiare da un peccatore!». [8]Ma
Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei
beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto». [9]Gesù
gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è
figlio di Abramo; [10]il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a
salvare ciò che era perduto».
[11]Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose,
Gesù disse ancora una parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi
credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro. [12]Disse
dunque: «Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un
titolo regale e poi ritornare. [13]Chiamati dieci servi, consegnò loro
dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno. [14]Ma i suoi
cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a dire: Non vogliamo
che costui venga a regnare su di noi. [15]Quando fu di ritorno, dopo
aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato
il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato. [16]Si presentò
il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine. [17]Gli
disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il
potere sopra dieci città. [18]Poi si presentò il secondo e disse: La tua
mina, signore, ha fruttato altre cinque mine. [19]Anche a questo disse:
Anche tu sarai a capo di cinque città. [20]Venne poi anche l'altro e
disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto; [21]avevo
paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in
deposito, mieti quello che non hai seminato. [22]Gli rispose: Dalle tue stesse
parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo
quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: [23]perché
allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei
riscosso con gli interessi. [24]Disse poi ai presenti: Toglietegli la
mina e datela a colui che ne ha dieci [25]Gli risposero: Signore, ha gia
dieci mine! [26]Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà
tolto anche quello che ha. [27]E quei miei nemici che non volevano che
diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me».
[28]Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli
altri salendo verso Gerusalemme.
[29]Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto
degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: [30]«Andate nel villaggio di
fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è mai salito;
scioglietelo e portatelo qui. [31]E se qualcuno vi chiederà: Perché lo
sciogliete?, direte così: Il Signore ne ha bisogno». [32]Gli inviati
andarono e trovarono tutto come aveva detto. [33]Mentre scioglievano il
puledro, i proprietari dissero loro: «Perché sciogliete il puledro?». [34]Essi
risposero: «Il Signore ne ha bisogno».
[35]Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul
puledro, vi fecero salire Gesù. [36]Via via che egli avanzava,
stendevano i loro mantelli sulla strada. [37]Era ormai vicino alla
discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando,
cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto,
dicendo:
[38]«Benedetto colui che viene,
il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo
e gloria nel più alto dei cieli!».
[39]Alcuni farisei tra la folla gli dissero:
«Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». [40]Ma egli rispose: «Vi dico
che, se questi taceranno, grideranno le pietre».
[41]Quando fu vicino, alla vista della città, pianse
su di essa, dicendo: [42]«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno,
la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. [43]Giorni
verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno
e ti stringeranno da ogni parte; [44]abbatteranno te e i tuoi figli
dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai
riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
[45]Entrato poi nel tempio, cominciò a cacciare i
venditori, [46]dicendo: «Sta scritto:
La mia casa sarà casa di preghiera.
Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!».
[47]Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi
sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del
popolo; [48]ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva
dalle sue parole.
Luca - Capitolo 20
[1]Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e
annunziava la parola di Dio, si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli scribi con
gli anziani e si rivolsero a lui dicendo: [2]«Dicci con quale autorità
fai queste cose o chi è che t'ha dato quest'autorità». [3]E Gesù disse
loro: «Vi farò anch'io una domanda e voi rispondetemi: [4]Il battesimo
di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini?». [5]Allora essi
discutevano fra loro: «Se diciamo "dal Cielo", risponderà:
"Perché non gli avete creduto?". [6]E se diciamo "dagli
uomini", tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni è un
profeta». [7]Risposero quindi di non saperlo. [8]E Gesù disse
loro: «Nemmeno io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
[9]Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: «Un
uomo piantò una vigna, l'affidò a dei coltivatori e se ne andò lontano
per molto tempo. [10]A suo tempo, mandò un servo da quei coltivatori
perché gli dessero una parte del raccolto della vigna. Ma i coltivatori lo
percossero e lo rimandarono a mani vuote. [11]Mandò un altro servo, ma
essi percossero anche questo, lo insultarono e lo rimandarono a mani vuote. [12]Ne
mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono. [13]Disse
allora il padrone della vigna: Che devo fare? Manderò il mio unico figlio;
forse di lui avranno rispetto. [14]Quando lo videro, i coltivatori
discutevano fra loro dicendo: Costui è l'erede. Uccidiamolo e così l'eredità
sarà nostra. [15]E lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Che
cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna? [16]Verrà e manderà a
morte quei coltivatori, e affiderà ad altri la vigna». Ma essi, udito ciò,
esclamarono: «Non sia mai!». [17]Allora egli si volse verso di loro e
disse: «Che cos'è dunque ciò che è scritto:
La pietra che i costruttori hanno scartata,
è diventata testata d'angolo?
[18]Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e a chi cadrà
addosso, lo stritolerà». [19]Gli scribi e i sommi sacerdoti cercarono
allora di mettergli addosso le mani, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito
che quella parabola l'aveva detta per loro.
[20]Postisi in osservazione, mandarono informatori,
che si fingessero persone oneste, per coglierlo in fallo nelle sue parole e poi
consegnarlo all'autorità e al potere del governatore. [21]Costoro lo interrogarono:
«Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a
nessuno, ma insegni secondo verità la via di Dio. [22]E' lecito che noi
paghiamo il tributo a Cesare?». [23]Conoscendo la loro malizia, disse: [24]«Mostratemi
un denaro: di chi è l'immagine e l'iscrizione?». Risposero: «Di Cesare». [25]Ed
egli disse: «Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di
Dio». [26]Così non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo e,
meravigliati della sua risposta, tacquero.
[27]Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali
negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda: [28]«Maestro,
Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza
figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio
fratello. [29]C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso
moglie, morì senza figli. [30]Allora la prese il secondo [31]e
poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. [32]Da
ultimo anche la donna morì. [33]Questa donna dunque, nella risurrezione,
di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie». [34]Gesù
rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; [35]ma
quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai
morti, non prendono moglie né marito; [36]e nemmeno possono più morire,
perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli
di Dio. [37]Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a
proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco
e Dio di Giacobbe. [38]Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché
tutti vivono per lui». [39]Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai
parlato bene». [40]E non osavano più fargli alcuna domanda.
[41]Egli poi disse loro: «Come mai dicono che il
Cristo è figlio di Davide, [42]se Davide stesso nel libro dei Salmi
dice:
Ha detto il Signore al mio Signore:
siedi alla mia destra,
[43]finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello ai tuoi piedi?
[44]Davide dunque lo chiama Signore; perciò come può essere suo
figlio?».
[45]E mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai
discepoli: [46]«Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe
vesti e hanno piacere di esser salutati nelle piazze, avere i primi seggi nelle
sinagoghe e i primi posti nei conviti; [47]divorano le case delle
vedove, e in apparenza fanno lunghe preghiere. Essi riceveranno una condanna
più severa».
Luca - Capitolo 21
[1]Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano
le loro offerte nel tesoro. [2]Vide anche una vedova povera che vi
gettava due spiccioli [3]e disse: «In verità vi dico: questa vedova,
povera, ha messo più di tutti. [4]Tutti costoro, infatti, han deposto
come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto
quanto aveva per vivere».
[5]Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle
pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: [6]«Verranno giorni
in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non
venga distrutta». [7]Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e
quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?».
[8]Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare.
Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo
è prossimo"; non seguiteli. [9]Quando sentirete parlare di guerre e
di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose,
ma non sarà subito la fine».
[10]Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro
regno, [11]e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e
pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. [12]Ma
prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno,
consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a
governatori, a causa del mio nome. [13]Questo vi darà occasione di
render testimonianza. [14]Mettetevi bene in mente di non preparare prima
la vostra difesa; [15]io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri
avversari non potranno resistere, né controbattere. [16]Sarete traditi
perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a
morte alcuni di voi; [17]sarete odiati da tutti per causa del mio nome. [18]Ma
nemmeno un capello del vostro capo perirà. [19]Con la vostra
perseveranza salverete le vostre anime.
[20]Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da
eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina. [21]Allora
coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la
città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città; [22]saranno
infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia.
[23]Guai alle donne che sono incinte e allattano in
quei giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo
popolo. [24]Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra
tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei
pagani siano compiuti.
[25]Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle
stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei
flutti, [26]mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di
ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti
saranno sconvolte.
[27]Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con
potenza e gloria grande.
[28]Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il
capo, perché la vostra liberazione è vicina».
[29]E disse loro una parabola: «Guardate il fico e
tutte le piante; [30]quando gia germogliano, guardandoli capite da voi
stessi che ormai l'estate è vicina. [31]Così pure, quando voi vedrete
accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. [32]In
verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. [33]Il
cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
[34]State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano
in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi
piombi addosso improvviso; [35]come un laccio esso si abbatterà sopra
tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. [36]Vegliate e
pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che
deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».
[37]Durante il giorno insegnava nel tempio, la notte
usciva e pernottava all'aperto sul monte detto degli Ulivi. [38]E tutto
il popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo.
Luca - Capitolo 22
[1]Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata
Pasqua, [2]e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di
mezzo, poiché temevano il popolo. [3]Allora satana entrò in Giuda, detto
Iscariota, che era nel numero dei Dodici. [4]Ed egli andò a discutere
con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo nelle loro
mani. [5]Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro. [6]Egli
fu d'accordo e cercava l'occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto
dalla folla.
[7]Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva
immolare la vittima di Pasqua. [8]Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo:
«Andate a preparare per noi
[14]Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli
apostoli con lui, [15]e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare
questa Pasqua con voi, prima della mia passione, [16]poiché vi dico: non
la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». [17]E preso
un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi, [18]poiché
vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non
venga il regno di Dio».
[19]Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo
diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in
memoria di me». [20]Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice
dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato
per voi».
[21]«Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me,
sulla tavola. [22]Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è
stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale è tradito!». [23]Allora essi
cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò.
[24]Sorse anche una discussione, chi di loro poteva
esser considerato il più grande. [25]Egli disse: «I re delle nazioni le
governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare
benefattori. [26]Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra
voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. [27]Infatti
chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a
tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.
[28]Voi siete quelli che avete perseverato con me
nelle mie prove; [29]e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha
preparato per me, [30]perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel
mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.
[31]Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per
vagliarvi come il grano; [32]ma io ho pregato per te, che non venga meno
la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli». [33]E
Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla
morte». [34]Gli rispose: «Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo
prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi».
[35]Poi disse: «Quando vi ho mandato senza borsa, né
bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». [36]Ed
egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi
non ha spada, venda il mantello e ne compri una. [37]Perché vi dico:
deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i
malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine». [38]Ed
essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli rispose «Basta!».
[39]Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli
Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. [40]Giunto sul luogo, disse loro:
«Pregate, per non entrare in tentazione». [41]Poi si allontanò da loro
quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: [42]«Padre, se vuoi,
allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua
volontà». [43]Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. [44]In
preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come
gocce di sangue che cadevano a terra. [45]Poi, rialzatosi dalla
preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. [46]E
disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in
tentazione».
[47]Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di
gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a
Gesù per baciarlo. [48]Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tradisci il
Figlio dell'uomo?». [49]Allora quelli che eran con lui, vedendo ciò che
stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». [50]E
uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. [51]Ma
Gesù intervenne dicendo: «Lasciate, basta così!». E toccandogli l'orecchio, lo
guarì. [52]Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi
sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Siete usciti con spade e
bastoni come contro un brigante? [53]Ogni giorno ero con voi nel tempio
e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è l'impero
delle tenebre».
[54]Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero
entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. [55]Siccome
avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche
Pietro si sedette in mezzo a loro. [56]Vedutolo seduto presso la fiamma,
una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui». [57]Ma egli negò
dicendo: «Donna, non lo conosco!». [58]Poco dopo un altro lo vide e
disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No, non lo sono!». [59]Passata
circa un'ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con lui; è anche
lui un Galileo». [60]Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici».
E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. [61]Allora il
Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il
Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre
volte». [62]E, uscito, pianse amaramente.
[63]Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù
lo schernivano e lo percuotevano, [64]lo bendavano e gli dicevano:
«Indovina: chi ti ha colpito?». [65]E molti altri insulti dicevano
contro di lui.
[66]Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli
anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti
al sinedrio e gli dissero: [67]«Se tu sei il Cristo, diccelo». Gesù
rispose: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; [68]se vi interrogo,
non mi risponderete. [69]Ma da questo momento starà il Figlio
dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio». [70]Allora tutti
esclamarono: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli disse loro: «Lo dite
voi stessi: io lo sono». [71]Risposero: «Che bisogno abbiamo ancora di
testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».
Luca - Capitolo 23
[1]Tutta l'assemblea si alzò, lo condussero da Pilato
[2]e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che sobillava il
nostro popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il
Cristo re». [3]Pilato lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli
rispose: «Tu lo dici». [4]Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla:
«Non trovo nessuna colpa in quest'uomo». [5]Ma essi insistevano: «Costui
solleva il popolo, insegnando per tutta
[6]Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo [7]e, saputo che
apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni
si trovava anch'egli a Gerusalemme.
[8]Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da
molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere
qualche miracolo fatto da lui. [9]Lo interrogò con molte domande, ma
Gesù non gli rispose nulla. [10]C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli
scribi, e lo accusavano con insistenza. [11]Allora Erode, con i suoi
soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida veste e lo
rimandò a Pilato. [12]In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici;
prima infatti c'era stata inimicizia tra loro.
[13]Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e
il popolo, [14]disse: «Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del
popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna
colpa di quelle di cui lo accusate; [15]e neanche Erode, infatti ce l'ha
rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. [16]Perciò,
dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò». [17]. [18]Ma
essi si misero a gridare tutti insieme: «A morte costui! Dacci libero
Barabba!». [19]Questi era stato messo in carcere per una sommossa
scoppiata in città e per omicidio.
[20]Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. [21]Ma
essi urlavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». [22]Ed egli, per la terza
volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui
che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò». [23]Essi
però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida
crescevano. [24]Pilato allora decise che la loro richiesta fosse
eseguita. [25]Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa
e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.
[26]Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone
di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare
dietro a Gesù. [27]Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si
battevano il petto e facevano lamenti su di lui. [28]Ma Gesù, voltandosi
verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma
piangete su voi stesse e sui vostri figli. [29]Ecco, verranno giorni nei
quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle
che non hanno allattato.
[30]Allora cominceranno a dire ai monti:
Cadete su di noi!
e ai colli:
Copriteci!
[31]Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno
secco?».
[32]Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere
giustiziati.
[33]Quando giunsero al luogo detto Cranio, là
crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. [34]Gesù
diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».
Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte.
[35]Il popolo stava a vedere, i capi invece lo
schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il
Cristo di Dio, il suo eletto». [36]Anche i soldati lo schernivano, e gli
si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: [37]«Se tu
sei il re dei Giudei, salva te stesso». [38]C'era anche una scritta,
sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
[39]Uno dei malfattori appesi alla croce lo
insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». [40]Ma
l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla
stessa pena? [41]Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le
nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». [42]E aggiunse:
«Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». [43]Gli rispose:
«In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
[44]Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò
e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. [45]Il
velo del tempio si squarciò nel mezzo. [46]Gesù, gridando a gran voce,
disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo
spirò.
[47]Visto ciò che era accaduto, il centurione
glorificava Dio: «Veramente quest'uomo era giusto». [48]Anche tutte le
folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto,
se ne tornavano percuotendosi il petto. [49]Tutti i suoi conoscenti
assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito fin dalla
Galilea, osservando questi avvenimenti.
[50]C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del
sinedrio, persona buona e giusta. [51]Non aveva aderito alla decisione e
all'operato degli altri. Egli era di Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava
il regno di Dio. [52]Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. [53]Lo
calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata
nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto. [54]Era il
giorno della parascève e gia splendevano le luci del sabato. [55]Le
donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse
osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù, [56]poi
tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato
osservarono il riposo secondo il comandamento.
Luca - Capitolo 24
[1]Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino,
si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. [2]Trovarono
la pietra rotolata via dal sepolcro; [3]ma, entrate, non trovarono il
corpo del Signore Gesù. [4]Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini
apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. [5]Essendosi le donne
impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate
tra i morti colui che è vivo? [6]Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi
come vi parlò quando era ancora in Galilea, [7]dicendo che bisognava che
il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso
e risuscitasse il terzo giorno». [8]Ed esse si ricordarono delle sue
parole.
[9]E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo
agli Undici e a tutti gli altri. [10]Erano Maria di Màgdala, Giovanna e
Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli
apostoli. [11]Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non
credettero ad esse.
[12]Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi
vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l'accaduto.
[13]Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano
in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome
Emmaus, [14]e conversavano di tutto quello che era accaduto. [15]Mentre
discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con
loro. [16]Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. [17]Ed
egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il
cammino?». Si fermarono, col volto triste; [18]uno di loro, di nome
Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere
ciò che vi è accaduto in questi giorni?». [19]Domandò: «Che cosa?». Gli
risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in
opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; [20]come i sommi
sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e
poi l'hanno crocifisso. [21]Noi speravamo che fosse lui a liberare
Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono
accadute. [22]Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti;
recatesi al mattino al sepolcro [23]e non avendo trovato il suo corpo, son
venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che
egli è vivo. [24]Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno
trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
[25]Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla
parola dei profeti! [26]Non bisognava che il Cristo sopportasse queste
sofferenze per entrare nella sua gloria?». [27]E cominciando da Mosè e
da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
[28]Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come
se dovesse andare più lontano. [29]Ma essi insistettero: «Resta con noi
perché si fa sera e il giorno gia volge al declino». Egli entrò per rimanere
con loro. [30]Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la
benedizione, lo spezzò e lo diede loro. [31]Allora si aprirono loro gli
occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. [32]Ed essi si
dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava
con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». [33]E
partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti
gli Undici e gli altri che erano con loro, [34]i quali dicevano:
«Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». [35]Essi poi
riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto
nello spezzare il pane.
[36]Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in
persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». [37]Stupiti e
spaventati credevano di vedere un fantasma. [38]Ma egli disse: «Perché
siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? [39]Guardate le
mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non
ha carne e ossa come vedete che io ho». [40]Dicendo questo, mostrò loro
le mani e i piedi. [41]Ma poiché per la grande gioia ancora non
credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». [42]Gli
offrirono una porzione di pesce arrostito; [43]egli lo prese e lo mangiò
davanti a loro.
[44]Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo
quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di
me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». [45]Allora aprì loro
la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: [46]«Così sta
scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno [47]e
nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei
peccati, cominciando da Gerusalemme. [48]Di questo voi siete testimoni. [49]E
io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in
città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto».
[50]Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. [51]Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. [52]Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; [53]e stavano sempre nel tempio lodando Dio.