MATTEO
Capitolo 1
[1]Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio
di Abramo. [2]Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe
generò Giuda e i suoi fratelli, [3]Giuda generò Fares e Zara da Tamar,
Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, [4]Aram generò Aminadàb, Aminadàb
generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, [5]Salmòn generò Booz da Racab,
Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, [6]Iesse generò il re
Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, [7]Salomone
generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, [8]Asàf generò
Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, [9]Ozia generò
Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, [10]Ezechia generò
Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, [11]Giosia generò
Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
[12]Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel,
Salatiel generò Zorobabèle, [13]Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò
Elìacim, Elìacim generò Azor, [14]Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim,
Achim generò Eliùd, [15]Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan,
Mattan generò Giacobbe, [16]Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria,
dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
[17]La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di
quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di
quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.
[18]Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua
madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere
insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. [19]Giuseppe suo
sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in
segreto. [20]Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli
apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di
Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è
generato in lei viene dallo Spirito Santo. [21]Essa partorirà un figlio
e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
[22]Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto
dal Signore per mezzo del profeta:
[23]Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,
che significa Dio con noi. [24]Destatosi dal sonno, Giuseppe
fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, [25]la
quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
Matteo - Capitolo 2
[1]Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re
Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: [2]«Dov'è
il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo
venuti per adorarlo». [3]All'udire queste parole, il re Erode restò
turbato e con lui tutta Gerusalemme. [4]Riuniti tutti i sommi sacerdoti
e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il
Messia. [5]Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto
per mezzo del profeta:
[6]E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele.
[7]Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con
esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella [8]e li inviò a
Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando
l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
[9]Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che
avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il
luogo dove si trovava il bambino. [10]Al vedere la stella, essi
provarono una grandissima gioia. [11]Entrati nella casa, videro il
bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro
scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. [12]Avvertiti poi
in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro
paese.
[13]Essi erano appena partiti, quando un angelo del
Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il
bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò,
perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
[14]Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella
notte e fuggì in Egitto, [15]dove rimase fino alla morte di Erode,
perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
[16]Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui,
s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio
dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai
Magi. [17]Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del
profeta Geremia:
[18]Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più.
[19]Morto Erode, un angelo del Signore apparve in
sogno a Giuseppe in Egitto [20]e gli disse: «Alzati, prendi con te il
bambino e sua madre e và nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che
insidiavano la vita del bambino». [21]Egli, alzatosi, prese con sé il
bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. [22]Avendo però
saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura
di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea [23]e,
appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si
adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Matteo - Capitolo 3
[1]In quei giorni comparve Giovanni il Battista a
predicare nel deserto della Giudea, [2]dicendo: «Convertitevi, perché il
regno dei cieli è vicino!».
[3]Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
[4]Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di
pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. [5]Allora
accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta
[7]Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo,
disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira
imminente? [8]Fate dunque frutti degni di conversione, [9]e non
crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può
far sorgere figli di Abramo da queste pietre. [10]Gia la scure è posta
alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene
tagliato e gettato nel fuoco. [11]Io vi battezzo con acqua per la
conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son
degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e
fuoco. [12]Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e
raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco
inestinguibile».
[13]In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano
da Giovanni per farsi battezzare da lui. [14]Giovanni però voleva
impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da
me?». [15]Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che
così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. [16]Appena
battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo
Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. [17]Ed ecco
una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale
mi sono compiaciuto».
Matteo - Capitolo 4
[1]Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto
per esser tentato dal diavolo. [2]E dopo aver digiunato quaranta giorni
e quaranta notti, ebbe fame. [3]Il tentatore allora gli si accostò e gli
disse: «Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane». [4]Ma
egli rispose: «Sta scritto:
Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
[5]Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose
sul pinnacolo del tempio [6]e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati
giù, poiché sta scritto:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo,
ed essi ti sorreggeranno con le loro mani,
perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede».
[7]Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:
Non tentare il Signore Dio tuo».
[8]Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e
gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: [9]«Tutte
queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai». [10]Ma Gesù gli
rispose: «Vattene, satana! Sta scritto:
Adora il Signore Dio tuo
e a lui solo rendi culto».
[11]Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e
lo servivano.
[12]Avendo intanto saputo che Giovanni era stato
arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea [13]e, lasciata Nazaret, venne
ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, [14]perché
si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
[15]Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali,
sulla via del mare, al di là del Giordano,
Galilea delle genti;
[16]il popolo immerso nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte
una luce si è levata.
[17]Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi,
perché il regno dei cieli è vicino».
[18]Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide
due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la
rete in mare, poiché erano pescatori.
[19]E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». [20]Ed
essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. [21]Andando oltre, vide
altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca
insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. [22]Ed
essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono.
[23]Gesù andava attorno per tutta
Matteo - Capitolo 5
[1]Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e,
messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. [2]Prendendo
allora la parola, li ammaestrava dicendo:
[3]«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
[4]Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
[5]Beati i miti,
perché erediteranno la terra.
[6]Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
[7]Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
[8]Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
[9]Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
[10]Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
[11]Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,
diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. [12]Rallegratevi
ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno
perseguitato i profeti prima di voi.
[13]Voi siete il sale della terra; ma se il sale
perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve
che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
[14]Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città
collocata sopra un monte, [15]né si accende una lucerna per metterla
sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che
sono nella casa. [16]Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini,
perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei
cieli.
[17]Non pensate che io sia venuto ad abolire
[20]Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non
supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
[21]Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi
avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. [22]Ma io vi dico: chiunque si
adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al
fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà
sottoposto al fuoco della Geenna.
[23]Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che
tuo fratello ha qualche cosa contro di te, [24]lascia lì il tuo dono
davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna
ad offrire il tuo dono.
[25]Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via
con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla
guardia e tu venga gettato in prigione. [26]In verità ti dico: non
uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!
[27]Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; [28]ma
io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha gia commesso
adulterio con lei nel suo cuore.
[29]Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e
gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che
tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. [30]E se la tua mano
destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che
perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire
nella Geenna.
[31]Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di
ripudio; [32]ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il
caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata,
commette adulterio.
[33]Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare,
ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; [34]ma io vi dico: non
giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; [35]né
per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme,
perché è la città del gran re. [36]Non giurare neppure per la tua
testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. [37]Sia
invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.
[38]Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente;
[39]ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la
guanciadestra, tu porgigli anche l'altra; [40]e a chi ti vuol chiamare
in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. [41]E
se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. [42]Dà a
chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle.
[43]Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e
odierai il tuo nemico; [44]ma io vi dico: amate i vostri nemici e
pregate per i vostri persecutori, [45]perché siate figli del Padre
vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e
fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. [46]Infatti se amate
quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? [47]E
se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?
Non fanno così anche i pagani? [48]Siate voi dunque perfetti come è
perfetto il Padre vostro celeste.
Matteo - Capitolo 6
[1]Guardatevi dal praticare le vostre buone opere
davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete
ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. [2]Quando dunque fai
l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle
sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico:
hanno gia ricevuto la loro ricompensa. [3]Quando invece tu fai
l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, [4]perché
la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenserà.
[5]Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che
amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per
essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro
ricompensa. [6]Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e,
chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel
segreto, ti ricompenserà.
[7]Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i
quali credono di venire ascoltati a forza di parole. [8]Non siate dunque
come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima
che gliele chiediate. [9]Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome;
[10]venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
[11]Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
[12]e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
[13]e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
[14]Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre
vostro celeste perdonerà anche a voi; [15]ma se voi non perdonerete agli
uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
[16]E quando digiunate, non assumete aria malinconica
come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che
digiunano. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
[17]Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, [18]perché
la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il
Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
[19]Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola
e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; [20]accumulatevi
invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non
scassinano e non rubano. [21]Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche
il tuo cuore.
[22]La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo
occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; [23]ma se il tuo
occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in
te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!
[24]Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno
e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a
Dio e a mammona.
[25]Perciò vi dico: per la vostra vita non
affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo,
di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più
del vestito? [26]Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né
mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non
contate voi forse più di loro? [27]E chi di voi, per quanto si dia da
fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? [28]E perché vi
affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non
lavorano e non filano. [29]Eppure io vi dico che neanche Salomone, con
tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. [30]Ora se Dio veste così
l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai
più per voi, gente di poca fede? [31]Non affannatevi dunque dicendo: Che
cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? [32]Di tutte
queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne
avete bisogno. [33]Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e
tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. [34]Non affannatevi
dunque per il domani, perché il domani avrà gia le sue inquietudini. A ciascun
giorno basta la sua pena.
Matteo - Capitolo 7
[1]Non giudicate, per non essere giudicati; [2]perché
col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale
misurate sarete misurati. [3]Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del
tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? [4]O
come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo
occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? [5]Ipocrita, togli prima la
trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio
del tuo fratello.
[6]Non date le cose sante ai cani e non gettate le
vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi
si voltino per sbranarvi.
[7]Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete;
bussate e vi sarà aperto; [8]perché chiunque chiede riceve, e chi cerca
trova e a chi bussa sarà aperto. [9]Chi tra di voi al figlio che gli
chiede un pane darà una pietra? [10]O se gli chiede un pesce, darà una
serpe? [11]Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai
vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a
quelli che gliele domandano!
[12]Tutto quanto volete che gli uomini facciano a
voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è
[13]Entrate per la porta stretta, perché larga è la
porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che
entrano per essa; [14]quanto stretta invece è la porta e angusta la via
che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!
[15]Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in
veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. [16]Dai loro frutti li
riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? [17]Così
ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti
cattivi; [18]un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un
albero cattivo produrre frutti buoni. [19]Ogni albero che non produce
frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. [20]Dai loro frutti
dunque li potrete riconoscere.
[21]Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà
nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. [22]Molti
mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo
nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? [23]Io
però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi
operatori di iniquità.
[24]Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica,
è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. [25]Cadde
la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella
casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. [26]Chiunque
ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto
che ha costruito la sua casa sulla sabbia. [27]Cadde la pioggia,
strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed
essa cadde, e la sua rovina fu grande».
[28]Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle
restarono stupite del suo insegnamento: [29]egli infatti insegnava loro
come uno che ha autorità e non come i loro scribi.
Matteo - Capitolo 8
[1]Quando Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo
seguiva. [2]Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo:
«Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi». [3]E Gesù stese la mano e lo toccò
dicendo: «Lo voglio, sii sanato». E subito la sua lebbra scomparve. [4]Poi
Gesù gli disse: «Guardati dal dirlo a qualcuno, ma và a mostrarti al sacerdote
e presenta l'offerta prescritta da Mosè, e ciò serva come testimonianza per
loro».
[5]Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un
centurione che lo scongiurava: [6]«Signore, il mio servo giace in casa
paralizzato e soffre terribilmente». [7]Gesù gli rispose: «Io verrò e lo
curerò». [8]Ma il centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu
entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. [9]Perché
anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Fà
questo, ed egli lo fa».
[10]All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo
seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede
così grande. [11]Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e
dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei
cieli, [12]mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle
tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti». [13]E Gesù disse al
centurione: «Và, e sia fatto secondo la tua fede». In quell'istante il servo
guarì.
[14]Entrato Gesù nella casa di Pietro, vide la
suocera di lui che giaceva a letto con la febbre. [15]Le toccò la mano e
la febbre scomparve; poi essa si alzò e si mise a servirlo.
[16]Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati
ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola e guarì tutti i malati, [17]perché
si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
Egli ha preso le nostre infermità
e si è addossato le nostre malattie.
[18]Vedendo Gesù una gran folla intorno a sé, ordinò
di passare all'altra riva. [19]Allora uno scriba si avvicinò e gli
disse: «Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai». [20]Gli rispose
Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il
Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
[21]E un altro dei discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andar
prima a seppellire mio padre». [22]Ma Gesù gli rispose: «Seguimi e
lascia i morti seppellire i loro morti».
[23]Essendo poi salito su una barca, i suoi discepoli
lo seguirono. [24]Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta
che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. [25]Allora,
accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». [26]Ed
egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?» Quindi levatosi,
sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia. [27]I presenti
furono presi da stupore e dicevano: «Chi è mai costui al quale i venti e il
mare obbediscono?».
[28]Giunto all'altra riva, nel paese dei Gadarèni,
due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto
furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada. [29]Cominciarono
a gridare: «Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto
qui prima del tempo a tormentarci?».
[30]A qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci a
pascolare; [31]e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: «Se ci scacci,
mandaci in quella mandria». [32]Egli disse loro: «Andate!». Ed essi, usciti
dai corpi degli uomini, entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria
si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei flutti. [33]I mandriani
allora fuggirono ed entrati in città raccontarono ogni cosa e il fatto degli
indemoniati. [34]Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo,
lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio.
Matteo - Capitolo 9
[1]Salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e
giunse nella sua città. [2]Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su
un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figliolo,
ti sono rimessi i tuoi peccati». [3]Allora alcuni scribi cominciarono a
pensare: «Costui bestemmia». [4]Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri,
disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore? [5]Che cosa
dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina?
[6]Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di
rimettere i peccati: alzati, disse allora il paralitico, prendi il tuo letto e
và a casa tua». [7]Ed egli si alzò e andò a casa sua. [8]A quella
vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale
potere agli uomini.
[9]Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al
banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e
lo seguì.
[10]Mentre Gesù sedeva a mensa in casa,
sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con
i discepoli. [11]Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli:
«Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». [12]Gesù
li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. [13]Andate
dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non
sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
[14]Allora gli si accostarono i discepoli di Giovanni
e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non
digiunano?». [15]E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze
essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo
sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.
[16]Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio,
perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. [17]Né
si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si
versa e gli otri van perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così
l'uno e gli altri si conservano».
[18]Mentre diceva loro queste cose, giunse uno dei
capi che gli si prostrò innanzi e gli disse: «Mia figlia è morta proprio ora;
ma vieni, imponi la tua mano sopra di lei ed essa vivrà». [19]Alzatosi,
Gesù lo seguiva con i suoi discepoli.
[20]Ed ecco una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni, gli
si accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. [21]Pensava
infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». [22]Gesù,
voltatosi, la vide e disse: «Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita». E
in quell'istante la donna guarì.
[23]Arrivato poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la
gente in agitazione, disse: [24]«Ritiratevi, perché la fanciulla non è
morta, ma dorme». Quelli si misero a deriderlo. [25]Ma dopo che fu
cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. [26]E
se ne sparse la fama in tutta quella regione.
[27]Mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo
seguivano urlando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi». [28]Entrato in
casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: «Credete voi che io possa
fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». [29]Allora toccò loro
gli occhi e disse: «Sia fatto a voi secondo la vostra fede». [30]E si
aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo
sappia!». [31]Ma essi, appena usciti, ne sparsero la fama in tutta
quella regione.
[32]Usciti costoro, gli presentarono un muto
indemoniato. [33]Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare e la
folla presa da stupore diceva: «Non si è mai vista una cosa simile in
Israele!». [34]Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera
del principe dei demòni».
[35]Gesù andava attorno per tutte le città e i
villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e
curando ogni malattia e infermità. [36]Vedendo le folle ne sentì
compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. [37]Allora
disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! [38]Pregate
dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!».
Matteo - Capitolo 10
[1]Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il
potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e
d'infermità.
[2]I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e
Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, [3]Filippo
e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, [4]Simone
il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì.
[5]Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti:
«Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; [6]rivolgetevi
piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. [7]E strada facendo,
predicate che il regno dei cieli è vicino. [8]Guarite gli infermi,
risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete
ricevuto, gratuitamente date. [9]Non procuratevi oro, né argento, né
moneta di rame nelle vostre cinture, [10]né bisaccia da viaggio, né due
tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento.
[11]In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi
sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. [12]Entrando
nella casa, rivolgetele il saluto. [13]Se quella casa ne sarà degna, la
vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace
ritorni a voi. [14]Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto
alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la
polvere dai vostri piedi. [15]In verità vi dico, nel giorno del giudizio
il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città.
[16]Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi;
siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. [17]Guardatevi
dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno
nelle loro sinagoghe; [18]e sarete condotti davanti ai governatori e ai
re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. [19]E
quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che
cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete
dire: [20]non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre
vostro che parla in voi.
[21]Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i
figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. [22]E sarete
odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà
salvato. [23]Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in
un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di
Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo.
[24]Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo
padrone; [25]è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro e
per il servo come il suo padrone. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di
casa, quanto più i suoi familiari!
[26]Non li temete dunque, poiché non v'è nulla di
nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere
manifestato. [27]Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e
quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti. [28]E non
abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere
l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il
corpo nella Geenna. [29]Due passeri non si vendono forse per un soldo?
Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia.
[30]Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti
contati; [31]non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!
[32]Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo
riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; [33]chi invece mi
rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che
è nei cieli.
[34]Non crediate che io sia venuto a portare pace
sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. [35]Sono
venuto infatti a separare
il figlio dal padre, la figlia dalla madre,
la nuora dalla suocera:
[36]e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.
[37]Chi ama il padre o la madre più di me non è degno
di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; [38]chi
non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. [39]Chi avrà
trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia,
la troverà.
[40]Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me
accoglie colui che mi ha mandato. [41]Chi accoglie un profeta come
profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto,
avrà la ricompensa del giusto. [42]E chi avrà dato anche solo un
bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in
verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Matteo - Capitolo 11
[1]Quando Gesù ebbe terminato di dare queste
istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare
nelle loro città.
[2]Giovanni intanto, che era in carcere, avendo
sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi
discepoli: [3]«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un
altro?». [4]Gesù rispose: «Andate e riferite a Giovanni ciò che voi
udite e vedete: [5]I ciechi ricuperano la vista, gli storpi
camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti
risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, [6]e beato
colui che non si scandalizza di me». [7]Mentre questi se ne andavano,
Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere
nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? [8]Che cosa dunque siete
andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide
vesti stanno nei palazzi dei re! [9]E allora, che cosa siete andati a
vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. [10]Egli è
colui, del quale sta scritto:
Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero
che preparerà la tua via davanti a te.
[11]In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande
di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più
grande di lui. [12]Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il
regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. [13]
[16]Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è
simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri
compagni e dicono:
[17]Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
[18]E' venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha
un demonio. [19]E' venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e
dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma
alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere».
[20]Allora si mise a rimproverare le città nelle
quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano
convertite: [21]«Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a
Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo
a voi, gia da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella
cenere. [22]Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio
avranno una sorte meno dura della vostra. [23]E tu, Cafarnao,
sarai forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora
essa esisterebbe! [24]Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà
una sorte meno dura della tua!».
[25]In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre,
Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai
sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. [26]Sì, o
Padre, perché così è piaciuto a te. [27]Tutto mi è stato dato dal Padre
mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se
non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
[28]Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e
oppressi, e io vi ristorerò. [29]Prendete il mio giogo sopra di voi e
imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per
le vostre anime. [30]Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico
leggero».
Matteo - Capitolo 12
[1]In quel tempo Gesù passò tra le messi in giorno di
sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le
mangiavano. [2]Ciò vedendo, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi
discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di sabato». [3]Ed
egli rispose: «Non avete letto quello che fece Davide quando ebbe fame insieme
ai suoi compagni? [4]Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani
dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo
ai sacerdoti? [5]O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato
i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono senza colpa? [6]Ora
io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio. [7]Se aveste
compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio,
non avreste condannato individui senza colpa. [8]Perché il Figlio
dell'uomo è signore del sabato».
[9]Allontanatosi di là, andò nella loro sinagoga. [10]Ed
ecco, c'era un uomo che aveva una mano inaridita, ed essi chiesero a Gesù: «E'
permesso curare di sabato?». Dicevano ciò per accusarlo. [11]Ed egli
disse loro: «Chi tra voi, avendo una pecora, se questa gli cade di sabato in
una fossa, non l'afferra e la tira fuori? [12]Ora, quanto è più prezioso
un uomo di una pecora! Perciò è permesso fare del bene anche di sabato». [13]E
rivolto all'uomo, gli disse: «Stendi la mano». Egli la stese, e quella ritornò
sana come l'altra. [14]I farisei però, usciti, tennero consiglio contro
di lui per toglierlo di mezzo.
[15]Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo
seguirono ed egli guarì tutti, [16]ordinando loro di non divulgarlo, [17]perché
si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia:
[18]Ecco il mio servo che io ho scelto;
il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annunzierà la giustizia alle genti.
[19]Non contenderà, né griderà,
né si udrà sulle piazze la sua voce.
[20]La canna infranta non spezzerà,
non spegnerà il lucignolo fumigante,
finché abbia fatto trionfare la giustizia;
[21]nel suo nome spereranno le genti.
[22]In quel tempo gli fu portato un indemoniato,
cieco e muto, ed egli lo guarì, sicché il muto parlava e vedeva. [23]E
tutta la folla era sbalordita e diceva: «Non è forse costui il figlio di
Davide?». [24]Ma i farisei, udendo questo, presero a dire: «Costui
scaccia i demòni in nome di Beelzebùl, principe dei demòni».
[25]Ma egli, conosciuto il loro pensiero, disse loro: «Ogni regno
discorde cade in rovina e nessuna città o famiglia discorde può reggersi. [26]Ora,
se satana scaccia satana, egli è discorde con se stesso; come potrà dunque
reggersi il suo regno? [27]E se io scaccio i demòni in nome di
Beelzebùl, i vostri figli in nome di chi li scacciano? Per questo loro stessi
saranno i vostri giudici. [28]Ma se io scaccio i demòni per virtù dello
Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio. [29]Come
potrebbe uno penetrare nella casa dell'uomo forte e rapirgli le sue cose, se
prima non lo lega? Allora soltanto gli potrà saccheggiare la casa. [30]Chi
non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. [31]Perciò
io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la
bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. [32]A chiunque parlerà
male del Figlio dell'uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito,
non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro.
[33]Se prendete un albero buono, anche il suo frutto
sarà buono; se prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo:
dal frutto infatti si conosce l'albero. [34]Razza di vipere, come potete
dire cose buone, voi che siete cattivi? Poiché la bocca parla dalla pienezza
del cuore. [35]L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone, mentre
l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae cose cattive. [36]Ma io vi
dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del
giudizio; [37]poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in
base alle tue parole sarai condannato».
[38]Allora alcuni scribi e farisei lo interrogarono:
«Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno». Ed egli rispose: [39]«Una
generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato,
se non il segno di Giona profeta. [40]Come infatti Giona rimase tre
giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà
tre giorni e tre notti nel cuore della terra. [41]Quelli di Nìnive si
alzeranno a giudicare questa generazione e la condanneranno, perché essi si
convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora qui c'è più di Giona! [42]La
regina del sud si leverà a giudicare questa generazione e la condannerà, perché
essa venne dall'estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone;
ecco, ora qui c'è più di Salomone!
[43]Quando lo spirito immondo esce da un uomo, se ne
va per luoghi aridi cercando sollievo, ma non ne trova. [44]Allora dice:
Ritornerò alla mia abitazione, da cui sono uscito. E tornato la trova vuota,
spazzata e adorna. [45]Allora va, si prende sette altri spiriti peggiori
ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione di quell'uomo diventa
peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione perversa».
[46]Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre
e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. [47]Qualcuno
gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». [48]Ed
egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei
fratelli?». [49]Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse:
«Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; [50]perché chiunque fa la
volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e
madre».
Matteo - Capitolo 13
[1]Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva
al mare. [2]Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette
salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla
spiaggia.
[3]Egli parlò loro di molte cose in parabole.
E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. [4]E
mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e
la divorarono. [5]Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era
molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. [6]Ma,
spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. [7]Un'altra
parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. [8]Un'altra
parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta,
dove il trenta. [9]Chi ha orecchi intenda».
[10]Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli
dissero: «Perché parli loro in parabole?».
[11]Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del
regno dei cieli, ma a loro non è dato. [12]Così a chi ha sarà dato e
sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. [13]Per
questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non
odono e non comprendono. [14]E così si adempie per loro la profezia di
Isaia che dice:
Voi udrete, ma non comprenderete,
guarderete, ma non vedrete.
[15]Perché il cuore di questo popolo
si è indurito, son diventati duri di orecchi,
e hanno chiuso gli occhi,
per non vedere con gli occhi,
non sentire con gli orecchi
e non intendere con il cuore e convertirsi,
e io li risani.
[16]Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché
sentono. [17]In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato
vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate,
e non l'udirono!
[18]Voi dunque intendete la parabola del seminatore: [19]tutte
le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il
maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato
lungo la strada. [20]Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è
l'uomo che ascolta la parola e subito l'accoglie con gioia, [21]ma non
ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o
persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. [22]Quello
seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del
mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. [23]Quello
seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi
dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta».
[24]Un'altra parabola espose loro così: «Il regno dei
cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. [25]Ma
mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e
se ne andò. [26]Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve
anche la zizzania. [27]Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli
dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene
dunque la zizzania? [28]Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo.
E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? [29]No,
rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate
anche il grano. [30]Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino
alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima
la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo
nel mio granaio».
[31]Un'altra parabola espose loro: «Il regno dei
cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina
nel suo campo. [32]Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta
cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che
vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami».
[33]Un'altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli
si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure
di farina perché tutta si fermenti».
[34]Tutte queste cose Gesù disse alla folla in
parabole e non parlava ad essa se non in parabole, [35]perché si
adempisse ciò che era stato detto dal profeta:
Aprirò la mia bocca in parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.
[36]Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi
discepoli gli si accostarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania
nel campo». [37]Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il
Figlio dell'uomo. [38]Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli
del regno; la zizzania sono i figli del maligno, [39]e il nemico che
l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i
mietitori sono gli angeli. [40]Come dunque si raccoglie la zizzania e si
brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. [41]Il Figlio
dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli
scandali e tutti gli operatori di iniquità [42]e li getteranno nella
fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. [43]Allora i
giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi,
intenda!
[44]Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto
in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e
vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
[45]Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di
perle preziose; [46]trovata una perla di grande valore, va, vende tutti
i suoi averi e la compra.
[47]Il regno dei cieli è simile anche a una rete
gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. [48]Quando è
piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni
nei canestri e buttano via i cattivi. [49]Così sarà alla fine del mondo.
Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni [50]e li
getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
[51]Avete capito tutte queste cose?». Gli risposero:
«Sì». [52]Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba divenuto discepolo
del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro
cose nuove e cose antiche».
[53]Terminate queste parabole, Gesù partì di là [54]e
venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva
stupita e diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi
miracoli? [55]Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non
si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? [56]E
le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste
cose?». [57]E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: «Un
profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». [58]E
non fece molti miracoli a causa della loro incredulità.
Matteo - Capitolo 14
[1]In quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia della
fama di Gesù. [2]Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il
Battista risuscitato dai morti; per ciò la potenza dei miracoli opera in lui».
[3]Erode aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto
incatenare e gettare in prigione per causa di Erodìade, moglie di Filippo suo
fratello. [4]Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla!». [5]Benché
Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo considerava un profeta.
[6]Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in
pubblico e piacque tanto a Erode [7]che egli le promise con giuramento
di darle tutto quello che avesse domandato. [8]Ed essa, istigata dalla
madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». [9]Il
re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e dei commensali ordinò che le
fosse data [10]e mandò a decapitare Giovanni nel carcere. [11]La
sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla fanciulla, ed ella la
portò a sua madre. [12]I suoi discepoli andarono a prendere il cadavere,
lo seppellirono e andarono a informarne Gesù.
[13]Udito ciò, Gesù partì di là su una barca e si
ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi
dalle città. [14]Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì
compassione per loro e guarì i loro malati.
[15]Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero:
«Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi
a comprarsi da mangiare». [16]Ma Gesù rispose: «Non occorre che vadano;
date loro voi stessi da mangiare». [17]Gli risposero: «Non abbiamo che
cinque pani e due pesci!». [18]Ed egli disse: «Portatemeli qua». [19]E
dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due
pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e
li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. [20]Tutti
mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi
avanzati. [21]Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini,
senza contare le donne e i bambini.
[22]Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla
barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la
folla. [23]Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta
la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.
[24]La barca intanto distava gia qualche miglio da terra ed era
agitata dalle onde, a causa del vento contrario. [25]Verso la fine della
notte egli venne verso di loro camminando sul mare. [26]I discepoli, a
vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «E' un fantasma» e si misero
a gridare dalla paura. [27]Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono
io, non abbiate paura». [28]Pietro gli disse: «Signore, se sei tu,
comanda che io venga da te sulle acque». [29]Ed egli disse: «Vieni!».
Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso
Gesù. [30]Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad
affondare, gridò: «Signore, salvami!». [31]E subito Gesù stese la mano,
lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».
[32]Appena saliti sulla barca, il vento cessò. [33]Quelli che
erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il
Figlio di Dio!».
[34]Compiuta la traversata, approdarono a Genèsaret. [35]E
la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione;
gli portarono tutti i malati, [36]e lo pregavano di poter toccare almeno
l'orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano.
Matteo - Capitolo 15
[1]In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni
farisei e alcuni scribi e gli dissero: [2]«Perché i tuoi discepoli
trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando
prendono cibo!». [3]Ed egli rispose loro: «Perché voi trasgredite il
comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? [4]Dio ha detto:
Onora il padre e la madre
e inoltre:
Chi maledice il padre e la madre sia messo a morte.
[5]Invece voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con
cui ti dovrei aiutare è offerto a Dio, [6]non è più tenuto a onorare suo
padre o sua madre. Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra
tradizione. [7]Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:
[8]Questo popolo mi onora con le labbra
ma il suo cuore è lontano da me.
[9]Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini».
[10]Poi riunita la folla disse: «Ascoltate e
intendete! [11]Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma
quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!».
[12]Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: «Sai che i
farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?». [13]Ed egli rispose:
«Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. [14]Lasciateli!
Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e
due cadranno in un fosso!». [15]Pietro allora gli disse: «Spiegaci
questa parabola». [16]Ed egli rispose: «Anche voi siete ancora senza
intelletto? [17]Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa
nel ventre e va a finire nella fogna? [18]Invece ciò che esce dalla
bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l'uomo. [19]Dal cuore,
infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le
prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. [20]Queste
sono le cose che rendono immondo l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani
non rende immondo l'uomo».
[21]Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di
Tiro e Sidone. [22]Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle
regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia
è crudelmente tormentata da un demonio». [23]Ma egli non le rivolse
neppure una parola.
Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci
grida dietro». [24]Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle
pecore perdute della casa di Israele». [25]Ma quella venne e si prostrò
dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!». [26]Ed egli rispose: «Non è
bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini». [27]«E'
vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole
che cadono dalla tavola dei loro padroni». [28]Allora Gesù le replicò:
«Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». E da
quell'istante sua figlia fu guarita.
[29]Allontanatosi di là, Gesù giunse presso il mare
di Galilea e, salito sul monte, si fermò là. [30]Attorno a lui si radunò
molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati;
li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. [31]E la folla era piena di
stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che
camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele.
[32]Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: «Sento
compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno
da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la
strada». [33]E i discepoli gli dissero: «Dove potremo noi trovare in un
deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». [34]Ma Gesù
domandò: «Quanti pani avete?». Risposero: «Sette, e pochi pesciolini». [35]Dopo
aver ordinato alla folla di sedersi per terra, [36]Gesù prese i sette
pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li
distribuivano alla folla. [37]Tutti mangiarono e furono saziati. Dei
pezzi avanzati portarono via sette sporte piene. [38]Quelli che avevano
mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini. [39]Congedata
la folla, Gesù salì sulla barca e andò nella regione di Magadàn.
Matteo - Capitolo 16
[1]I farisei e i sadducei si avvicinarono per
metterlo alla prova e gli chiesero che mostrasse loro un segno dal cielo. [2]Ma
egli rispose: «Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo, perché il cielo
rosseggia; [3]e al mattino: Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo.
Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non sapete distinguere i segni
dei tempi? [4]Una generazione perversa e adultera cerca un segno, ma
nessun segno le sarà dato se non il segno di Giona». E lasciatili, se ne andò.
[5]Nel passare però all'altra riva, i discepoli
avevano dimenticato di prendere il pane. [6]Gesù disse loro: «Fate bene
attenzione e guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei». [7]Ma
essi parlavano tra loro e dicevano: «Non abbiamo preso il pane!». [8]Accortosene,
Gesù chiese: «Perché, uomini di poca fede, andate dicendo che non avete il
pane? [9]Non capite ancora e non ricordate i cinque pani per i
cinquemila e quante ceste avete portato via? [10]E neppure i sette pani
per i quattromila e quante sporte avete raccolto? [11]Come mai non
capite ancora che non alludevo al pane quando vi ho detto: Guardatevi dal
lievito dei farisei e dei sadducei?». [12]Allora essi compresero che
egli non aveva detto che si guardassero dal lievito del pane, ma dalla dottrina
dei farisei e dei sadducei.
[13]Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di
Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio
dell'uomo?». [14]Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia,
altri Geremia o qualcuno dei profeti». [15]Disse loro: «Voi chi dite che
io sia?». [16]Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio
vivente». [17]E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la
carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. [18]E
io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le
porte degli inferi non prevarranno contro di essa. [19]A te darò le
chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato
nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». [20]Allora
ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
[21]Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai
suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli
anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il
terzo giorno. [22]Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a
protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». [23]Ma
egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché
non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
[24]Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno
vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. [25]Perché
chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita
per causa mia, la troverà. [26]Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se
guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo
potrà dare in cambio della propria anima? [27]Poiché il Figlio dell'uomo
verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno
secondo le sue azioni. [28]In verità vi dico: vi sono alcuni tra i
presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell'uomo venire nel
suo regno».
Matteo - Capitolo 17
[1]Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo
e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. [2]E
fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti
divennero candide come la luce. [3]Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia,
che conversavano con lui. [4]Pietro prese allora la parola e disse a
Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una
per te, una per Mosè e una per Elia». [5]Egli stava ancora parlando
quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che
diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto.
Ascoltatelo». [6]All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a
terra e furono presi da grande timore. [7]Ma Gesù si avvicinò e,
toccatili, disse: «Alzatevi e non temete». [8]Sollevando gli occhi non
videro più nessuno, se non Gesù solo.
[9]E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro:
«Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia
risorto dai morti».
[10]Allora i discepoli gli domandarono: «Perché dunque gli scribi
dicono che prima deve venire Elia?». [11]Ed egli rispose: «Sì, verrà
Elia e ristabilirà ogni cosa. [12]Ma io vi dico: Elia è gia venuto e non
l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il
Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». [13]Allora i discepoli
compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.
[14]Appena ritornati presso la folla, si avvicinò a
Gesù un uomo [15]che, gettatosi in ginocchio, gli disse: «Signore, abbi
pietà di mio figlio. Egli è epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e
spesso anche nell'acqua; [16]l'ho gia portato dai tuoi discepoli, ma non
hanno potuto guarirlo». [17]E Gesù rispose: «O generazione incredula e
perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi?
Portatemelo qui». [18]E Gesù gli parlò minacciosamente, e il demonio
uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito.
[19]Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero:
«Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?». [20]Ed egli rispose: «Per
la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di
senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà,
e niente vi sarà impossibile. [21]Questa razza di demòni non si scaccia
se non con la preghiera e il digiuno]».
[22]Mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù
disse loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli
uomini [23]e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi
furono molto rattristati.
[24]Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli
esattori della tassa per il tempio e gli dissero: «Il vostro maestro non paga
la tassa per il tempio?». [25]Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa,
Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da
chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?». [26]Rispose:
«Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli sono esenti. [27]Ma perché non
si scandalizzino, và al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo,
aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a
loro per me e per te».
Matteo - Capitolo 18
[1]In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù
dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». [2]Allora
Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: [3]«In
verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non
entrerete nel regno dei cieli. [4]Perciò chiunque diventerà piccolo come
questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
[5]E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in
nome mio, accoglie me.
[6]Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che
credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina
girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. [7]Guai al mondo
per gli scandali! E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per
colpa del quale avviene lo scandalo!
[8]Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo
e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che
avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. [9]E se
il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio
per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere
gettato nella Geenna del fuoco.
[10]Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi
dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è
nei cieli. [11]E' venuto infatti il Figlio dell'uomo a salvare ciò che
era perduto].
[12]Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne
smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca
di quella perduta? [13]Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si
rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. [14]Così
il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi
piccoli.
[15]Se il tuo fratello commette una colpa, và e
ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo
fratello; [16]se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone,
perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. [17]Se
poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà
neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. [18]In
verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in
cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in
cielo.
[19]In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la
terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei
cieli ve la concederà. [20]Perché dove sono due o tre riuniti nel mio
nome, io sono in mezzo a loro».
[21]Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse:
«Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me?
Fino a sette volte?». [22]E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette,
ma fino a settanta volte sette.
[23]A proposito, il regno dei cieli è simile a un re
che volle fare i conti con i suoi servi. [24]Incominciati i conti, gli
fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. [25]Non
avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto
lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il
debito. [26]Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava:
Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. [27]Impietositosi
del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito. [28]Appena
uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e,
afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! [29]Il suo
compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti
rifonderò il debito. [30]Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece
gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
[31]Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e
andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. [32]Allora il
padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho
condonato tutto il debito perché mi hai pregato. [33]Non dovevi forse
anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te? [34]E,
sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse
restituito tutto il dovuto. [35]Così anche il mio Padre celeste farà a
ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».
Matteo - Capitolo 19
[1]Terminati questi discorsi, Gesù partì dalla
Galilea e andò nel territorio della Giudea, al di là del Giordano. [2]E
lo seguì molta folla e colà egli guarì i malati.
[3]Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova
e gli chiesero: «E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi
motivo?». [4]Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da
principio li creò maschio e femmina e disse: [5]Per questo l'uomo
lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una
carne sola? [6]Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello
dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi». [7]Gli obiettarono:
«Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?».
[8]Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha
permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. [9]Perciò
io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato,
e ne sposa un'altra commette adulterio».
[10]Gli dissero i discepoli: «Se questa è la
condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». [11]Egli
rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato
concesso. [12]Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre
della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi
sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire,
capisca».
[13]Allora gli furono portati dei bambini perché
imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. [14]Gesù
però disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il
regno dei cieli». [15]E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì.
[16]Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse:
«Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». [17]Egli
rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi
entrare nella vita, osserva i comandamenti». [18]Ed egli chiese:
«Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare,
non testimoniare il falso, [19]onora il padre e la madre, ama il
prossimo tuo come te stesso». [20]Il giovane gli disse: «Ho sempre
osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». [21]Gli disse Gesù:
«Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e
avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». [22]Udito questo, il
giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.
[23]Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità
vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. [24]Ve lo
ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco
entri nel regno dei cieli». [25]A queste parole i discepoli rimasero
costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». [26]E Gesù,
fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a
Dio tutto è possibile».
[27]Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco,
noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?».
[28]E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito,
nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della
sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di
Israele. [29]Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o
padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e
avrà in eredità la vita eterna.
[30]Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».
Matteo - Capitolo 20
[1]«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa
che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. [2]Accordatosi
con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. [3]Uscito
poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza
disoccupati [4]e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello
che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. [5]Uscì di nuovo verso
mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. [6]Uscito ancora verso le
cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui
tutto il giorno oziosi? [7]Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a
giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
[8]Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore:
Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. [9]Venuti
quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. [10]Quando
arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi
ricevettero un denaro per ciascuno. [11]Nel ritirarlo però, mormoravano
contro il padrone dicendo: [12]Questi ultimi hanno lavorato un'ora
soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della
giornata e il caldo. [13]Ma il padrone, rispondendo a uno di loro,
disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un
denaro? [14]Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a
quest'ultimo quanto a te. [15]Non posso fare delle mie cose quello che
voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? [16]Così gli
ultimi saranno primi, e i primi ultimi».
[17]Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in
disparte i dodici e lungo la via disse loro: [18]«Ecco, noi stiamo
salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti
e agli scribi, che lo condanneranno a morte [19]e lo consegneranno ai
pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno
risusciterà».
[20]Allora gli si avvicinò la madre dei figli di
Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. [21]Egli
le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno
alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». [22]Rispose
Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per
bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». [23]Ed egli soggiunse: «Il mio calice
lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla
mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio».
[24]Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con
i due fratelli; [25]ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle
nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il
potere. [26]Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare
grande tra voi, si farà vostro servo, [27]e colui che vorrà essere il
primo tra voi, si farà vostro schiavo; [28]appunto come il Figlio
dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua
vita in riscatto per molti».
[29]Mentre uscivano da Gerico, una gran folla seguiva
Gesù. [30]Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che
passava, si misero a gridare: «Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide!». [31]La
folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte:
«Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!». [32]Gesù, fermatosi, li
chiamò e disse: «Che volete che io vi faccia?». [33]Gli risposero:
«Signore, che i nostri occhi si aprano!». [34]Gesù si commosse, toccò
loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono.
Matteo - Capitolo 21
[1]Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero
presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli [2]dicendo
loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un'asina
legata e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me. [3]Se
qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma
li rimanderà subito». [4]Ora questo avvenne perché si adempisse ciò che
era stato annunziato dal profeta:
[5]Dite alla figlia di Sion:
Ecco, il tuo re viene a te
mite, seduto su un'asina,
con un puledro figlio di bestia da soma.
[6]I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù:
[7]condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli
vi si pose a sedere. [8]La folla numerosissima stese i suoi mantelli
sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla
via. [9]La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava:
Osanna al figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna nel più alto dei cieli!
[10]Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la
gente si chiedeva: «Chi è costui?». [11]E la folla rispondeva: «Questi è
il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea».
[12]Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli
che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le
sedie dei venditori di colombe [13]e disse loro: «
La mia casa sarà chiamata casa di preghiera
ma voi ne fate una spelonca di ladri».
[14]Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì. [15]Ma
i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e i fanciulli
che acclamavano nel tempio: «Osanna al figlio di Davide», si sdegnarono [16]e
gli dissero: «Non senti quello che dicono?». Gesù rispose loro: «Sì, non avete
mai letto:
Dalla bocca dei bambini e dei lattanti
ti sei procurata una lode?».
[17]E, lasciatili, uscì fuori dalla città, verso Betània, e là
trascorse la notte.
[18]La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe
fame. [19]Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò
altro che foglie, e gli disse: «Non nasca mai più frutto da te». E subito quel
fico si seccò. [20]Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero:
«Come mai il fico si è seccato immediatamente?». [21]Rispose Gesù: «In
verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che
è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e
gettati nel mare, ciò avverrà. [22]E tutto quello che chiederete con
fede nella preghiera, lo otterrete».
[23]Entrato nel tempio, mentre insegnava gli si
avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: «Con
quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?». [24]Gesù
rispose: «Vi farò anch'io una domanda e se voi mi rispondete, vi dirò anche con
quale autorità faccio questo. [25]Il battesimo di Giovanni da dove
veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi riflettevano tra sé dicendo: «Se
diciamo: "dal Cielò', ci risponderà: "perché dunque non gli avete
creduto?''; [26]se diciamo "dagli uominì', abbiamo timore della
folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». [27]Rispondendo
perciò a Gesù, dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch'egli disse loro:
«Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
[28]«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli;
rivoltosi al primo disse: Figlio, và oggi a lavorare nella vigna. [29]Ed
egli rispose: Sì, signore; ma non andò. [30]Rivoltosi al secondo, gli
disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò.
[31]Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Dicono: «L'ultimo».
E Gesù disse loro: «In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano
avanti nel regno di Dio. [32]E' venuto a voi Giovanni nella via della
giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli
hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete
nemmeno pentiti per credergli.
[33]Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che
piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi
costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. [34]Quando
fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il
raccolto. [35]Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono,
l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. [36]Di nuovo mandò altri
servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. [37]Da
ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! [38]Ma
quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite,
uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. [39]E, presolo, lo cacciarono fuori
della vigna e l'uccisero. [40]Quando dunque verrà il padrone della vigna
che farà a quei vignaioli?». [41]Gli rispondono: «Farà morire
miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli
consegneranno i frutti a suo tempo». [42]E Gesù disse loro: «Non avete
mai letto nelle Scritture:
La pietra che i costruttori hanno scartata
è diventata testata d'angolo;
dal Signore è stato fatto questo
ed è mirabile agli occhi nostri?
[43]Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un
popolo che lo farà fruttificare. [44]Chi cadrà sopra questa pietra sarà
sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà».
[45]Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che
parlava di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che lo
considerava un profeta.
Matteo - Capitolo 22
[1]Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: [2]«Il
regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio.
[3]Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi
non vollero venire. [4]Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho
preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono gia
macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. [5]Ma costoro non se ne
curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; [6]altri
poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
[7]Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli
assassini e diede alle fiamme la loro città. [8]Poi disse ai suoi servi:
Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; [9]andate
ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle
nozze. [10]Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne
trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. [11]Il re
entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito
nuziale, [12]gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito
nuziale? Ed egli ammutolì. [13]Allora il re ordinò ai servi: Legatelo
mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di
denti. [14]Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
[15]Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio
per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. [16]Mandarono dunque
a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che
sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di
nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. [17]Dicci dunque il tuo
parere: E' lecito o no pagare il tributo a Cesare?». [18]Ma Gesù,
conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate? [19]Mostratemi
la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. [20]Egli
domandò loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». [21]Gli
risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che
è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». [22]A queste parole rimasero
sorpresi e, lasciatolo, se ne andarono.
[23]In quello stesso giorno vennero a lui dei
sadducei, i quali affermano che non c'è risurrezione, e lo interrogarono: [24]«Maestro,
Mosè ha detto: Se qualcuno muore senza figli, il fratello ne sposerà la
vedova e così susciterà una discendenza al suo fratello. [25]Ora,
c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non avendo
discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. [26]Così anche il secondo,
e il terzo, fino al settimo. [27]Alla fine, dopo tutti, morì anche la
donna. [28]Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà moglie?
Poiché tutti l'hanno avuta». [29]E Gesù rispose loro: «Voi vi ingannate,
non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio. [30]Alla
risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel
cielo. [31]Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto
quello che vi è stato detto da Dio: [32]Io sono il Dio di Abramo e il
Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi».
[33]Udendo ciò, la folla era sbalordita per la sua dottrina.
[34]Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la
bocca ai sadducei, si riunirono insieme [35]e uno di loro, un dottore
della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: [36]«Maestro, qual è
il più grande comandamento della legge?». [37]Gli rispose: «Amerai il
Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la
tua mente. [38]Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. [39]E
il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. [40]Da
questi due comandamenti dipendono tutta
[41]Trovandosi i farisei riuniti insieme, Gesù chiese
loro: [42]«Che ne pensate del Messia? Di chi è figlio?». Gli risposero:
«Di Davide». [43]Ed egli a loro: «Come mai allora Davide, sotto
ispirazione, lo chiama Signore, dicendo:
[44]Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra,
finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi?
[45]Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?».
[46]Nessuno era in grado di rispondergli nulla; e nessuno, da quel
giorno in poi, osò interrogarlo.
Matteo - Capitolo 23
[1]Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi
discepoli dicendo: [2]«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi
e i farisei. [3]Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate
secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. [4]Legano infatti
pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono
muoverli neppure con un dito. [5]Tutte le loro opere le fanno per essere
ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange; [6]amano
posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe [7]e i saluti
nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì''dalla gente. [8]Ma
voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché uno solo è il vostro maestro e
voi siete tutti fratelli. [9]E non chiamate nessuno "padrè'sulla
terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. [10]E non
fatevi chiamare "maestrì', perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.
[11]Il più grande tra voi sia vostro servo; [12]chi invece si
innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.
[13]Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che
chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi
entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci [14]].
[15]Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e
la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della
Geenna il doppio di voi.
[16]Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non
vale, ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati. [17]Stolti e
ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? [18]E
dite ancora: Se si giura per l'altare non vale, ma se si giura per l'offerta
che vi sta sopra, si resta obbligati. [19]Ciechi! Che cosa è più grande,
l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta? [20]Ebbene, chi giura
per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra; [21]e chi
giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l'abita. [22]E
chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.
[23]Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della
menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della
legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava
praticare, senza omettere quelle. [24]Guide cieche, che filtrate il
moscerino e ingoiate il cammello!
[25]Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del
bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e
d'intemperanza. [26]Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del
bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto!
[27]Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a
sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni
di ossa di morti e di ogni putridume. [28]Così anche voi apparite giusti
all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.
[29]Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri
ai profeti e adornate le tombe dei giusti, [30]e dite: Se fossimo
vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare
il sangue dei profeti; [31]e così testimoniate, contro voi stessi, di
essere figli degli uccisori dei profeti. [32]Ebbene, colmate la misura
dei vostri padri!
[33]Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare
dalla condanna della Geenna? [34]Perciò ecco, io vi mando profeti,
sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne
flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; [35]perché
ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del
giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso
tra il santuario e l'altare. [36]In verità vi dico: tutte queste cose
ricadranno su questa generazione.
[37]Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e
lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi
figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete
voluto! [38]Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! [39]Vi
dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che
viene nel nome del Signore!».
Matteo - Capitolo 24
[1]Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si
avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. [2]Gesù
disse loro: «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui
pietra su pietra che non venga diroccata».
[3]Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si
avvicinarono e, in disparte, gli dissero: «Dicci quando accadranno queste cose,
e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo».
[4]Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni; [5]molti
verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in
inganno. [6]Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre.
Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è
ancora la fine. [7]Si solleverà popolo contro popolo e regno contro
regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; [8]ma tutto
questo è solo l'inizio dei dolori. [9]Allora vi consegneranno ai
supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio
nome. [10]Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e
odieranno a vicenda. [11]Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno
molti; [12]per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si
raffredderà. [13]Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. [14]Frattanto
questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa
testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine.
[15]Quando dunque vedrete l'abominio della
desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo
- chi legge comprenda -, [16]allora quelli che sono in Giudea fuggano ai
monti, [17]chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di
casa, [18]e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il
mantello. [19]Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in
quei giorni. [20]Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno o di
sabato.
[21]Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale
mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. [22]E
se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa
degli eletti quei giorni saranno abbreviati. [23]Allora se qualcuno vi
dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: E' là, non ci credete. [24]Sorgeranno
infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così
da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. [25]Ecco, io ve
l'ho predetto.
[26]Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci
andate; o: E' in casa, non ci credete. [27]Come la folgore viene da
oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. [28]Dovunque
sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi.
[29]Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri
cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
[30]Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora
si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio
dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. [31]Egli
manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti
dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli.
[32]Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai
il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. [33]Così
anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle
porte. [34]In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che
tutto questo accada. [35]Il cielo e la terra passeranno, ma le mie
parole non passeranno.
[36]Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche
gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.
[37]Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del
Figlio dell'uomo. [38]Infatti, come nei giorni che precedettero il
diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè
entrò nell'arca, [39]e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio
e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo. [40]Allora
due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato. [41]Due
donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata.
[42]Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore
vostro verrà. [43]Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in
quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe
scassinare la casa. [44]Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora
che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà.
[45]Qual è dunque il servo fidato e prudente che il
padrone ha preposto ai suoi domestici con l'incarico di dar loro il cibo al
tempo dovuto? [46]Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà
ad agire così! [47]In verità vi dico: gli affiderà l'amministrazione di
tutti i suoi beni. [48]Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo:
Il mio padrone tarda a venire, [49]e cominciasse a percuotere i suoi
compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi, [50]arriverà il
padrone quando il servo non se l'aspetta e nell'ora che non sa, [51]lo
punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là
sarà pianto e stridore di denti.
Matteo - Capitolo 25
[1]Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che,
prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. [2]Cinque di esse
erano stolte e cinque sagge; [3]le stolte presero le lampade, ma non
presero con sé olio; [4]le sagge invece, insieme alle lampade, presero
anche dell'olio in piccoli vasi. [5]Poiché lo sposo tardava, si
assopirono tutte e dormirono. [6]A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo
sposo, andategli incontro! [7]Allora tutte quelle vergini si destarono e
prepararono le loro lampade. [8]E le stolte dissero alle sagge: Dateci
del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. [9]Ma le sagge
risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai
venditori e compratevene. [10]Ora, mentre quelle andavano per comprare
l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle
nozze, e la porta fu chiusa. [11]Più tardi arrivarono anche le altre
vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! [12]Ma egli
rispose: In verità vi dico: non vi conosco. [13]Vegliate dunque, perché
non sapete né il giorno né l'ora.
[14]Avverrà come di un uomo che, partendo per un
viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. [15]A uno
diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua
capacità, e partì. [16]Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò
subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. [17]Così anche quello
che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. [18]Colui invece che
aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose
il denaro del suo padrone. [19]Dopo molto tempo il padrone di quei servi
tornò, e volle regolare i conti con loro. [20]Colui che aveva ricevuto
cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato
cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. [21]Bene, servo
buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò
autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. [22]Presentatosi
poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due
talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. [23]Bene, servo buono e
fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su
molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. [24]Venuto infine colui
che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro,
che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; [25]per
paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. [26]Il
padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho
seminato e raccolgo dove non ho sparso; [27]avresti dovuto affidare il
mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con
l'interesse. [28]Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i
dieci talenti. [29]Perché a chiunque ha sarà dato e sarà
nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. [30]E
il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di
denti.
[31]Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria
con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. [32]E
saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli
altri, come il pastore separa le pecore dai capri, [33]e porrà le pecore
alla sua destra e i capri alla sinistra. [34]Allora il re dirà a quelli
che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in
eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. [35]Perché
io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da
bere; ero forestiero e mi avete ospitato, [36]nudo e mi avete vestito,
malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. [37]Allora
i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti
abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? [38]Quando
ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
[39]E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a
visitarti? [40]Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni
volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più
piccoli, l'avete fatto a me. [41]Poi dirà a quelli alla sua sinistra:
Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per
i suoi angeli. [42]Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare;
ho avuto sete e non mi avete dato da bere; [43]ero forestiero e non mi
avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete
visitato. [44]Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti
abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e
non ti abbiamo assistito? [45]Ma egli risponderà: In verità vi dico:
ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più
piccoli, non l'avete fatto a me. [46]E se ne andranno, questi al
supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».
Matteo - Capitolo 26
[1]Terminati tutti questi discorsi, Gesù disse ai
suoi discepoli: [2]«Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e che il
Figlio dell'uomo sarà consegnato per essere crocifisso».
[3]Allora i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel
palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, [4]e tennero
consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire. [5]Ma
dicevano: «Non durante la festa, perché non avvengano tumulti fra il popolo».
[6]Mentre Gesù si trovava a Betània, in casa di
Simone il lebbroso, [7]gli si avvicinò una donna con un vaso di alabastro
di olio profumato molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre stava a mensa.
[8]I discepoli vedendo ciò si sdegnarono e dissero: «Perché questo
spreco? [9]Lo si poteva vendere a caro prezzo per darlo ai poveri!». [10]Ma
Gesù, accortosene, disse loro: «Perché infastidite questa donna? Essa ha
compiuto un'azione buona verso di me. [11]I poveri infatti li avete
sempre con voi, me, invece, non sempre mi avete. [12]Versando questo
olio sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia sepoltura. [13]In verità
vi dico: dovunque sarà predicato questo vangelo, nel mondo intero, sarà detto
anche ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei».
[14]Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota,
andò dai sommi sacerdoti [15]e disse: «Quanto mi volete dare perché io
ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. [16]Da
quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.
[17]Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si
avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare
[20]Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. [21]Mentre
mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà». [22]Ed
essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono
forse io, Signore?». [23]Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me
la mano nel piatto, quello mi tradirà. [24]Il Figlio dell'uomo se ne va,
come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene
tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». [25]Giuda,
il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».
[26]Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane
e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo:
«Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». [27]Poi prese il calice e,
dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, [28]perché
questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei
peccati. [29]Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della
vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio».
[30]E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il
monte degli Ulivi. [31]Allora Gesù disse loro: «Voi tutti vi
scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta scritto infatti:
Percuoterò il pastore
e saranno disperse le pecore del gregge,
[32]ma dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea». [33]E
Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi
scandalizzerò mai». [34]Gli disse Gesù: «In verità ti dico: questa notte
stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte». [35]E
Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo
stesso dissero tutti gli altri discepoli.
[36]Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato
Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». [37]E
presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare tristezza e
angoscia. [38]Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte;
restate qui e vegliate con me». [39]E avanzatosi un poco, si prostrò con
la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me
questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». [40]Poi tornò
dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: «Così non siete stati
capaci di vegliare un'ora sola con me? [41]Vegliate e pregate, per non
cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». [42]E
di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: «Padre mio, se questo calice non può
passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà». [43]E tornato
di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano
appesantiti. [44]E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la
terza volta, ripetendo le stesse parole. [45]Poi si avvicinò ai
discepoli e disse loro: «Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l'ora nella
quale il Figlio dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori. [46]Alzatevi,
andiamo; ecco, colui che mi tradisce si avvicina».
[47]Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno
dei Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi
sacerdoti e dagli anziani del popolo. [48]Il traditore aveva dato loro
questo segnale dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». [49]E
subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. [50]E
Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti e misero
le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. [51]Ed ecco, uno di quelli che
erano con Gesù, messa mano alla spada, la estrasse e colpì il servo del sommo
sacerdote staccandogli un orecchio.
[52]Allora Gesù gli disse: «Rimetti la spada nel fodero, perché tutti
quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. [53]Pensi forse
che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici
legioni di angeli? [54]Ma come allora si adempirebbero le Scritture,
secondo le quali così deve avvenire?». [55]In quello stesso momento Gesù
disse alla folla: «Siete usciti come contro un brigante, con spade e bastoni,
per catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel tempio ad insegnare, e non mi
avete arrestato. [56]Ma tutto questo è avvenuto perché si adempissero le
Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli, abbandonatolo, fuggirono.
[57]Or quelli che avevano arrestato Gesù, lo
condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale gia si erano riuniti gli
scribi e gli anziani. [58]Pietro intanto lo aveva seguito da lontano
fino al palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche lui, si pose a sedere tra
i servi, per vedere la conclusione.
[59]I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa
testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte; [60]ma non
riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni.
[61]Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha
dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni». [62]Alzatosi
il sommo sacerdote gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano
costoro contro di te?». [63]Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote
gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il
Cristo, il Figlio di Dio». [64]«Tu l'hai detto, gli rispose Gesù, anzi
io vi dico:
d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra di Dio,
e venire sulle nubi del cielo».
[65]Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha
bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito
la bestemmia; [66]che ve ne pare?». E quelli risposero: «E' reo di
morte!». [67]Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri
lo bastonavano, [68]dicendo: «Indovina, Cristo! Chi è che ti ha
percosso?».
[69]Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel
cortile. Una serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il
Galileo!». [70]Ed egli negò davanti a tutti: «Non capisco che cosa tu
voglia dire». [71]Mentre usciva verso l'atrio, lo vide un'altra serva e
disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». [72]Ma egli negò
di nuovo giurando: «Non conosco quell'uomo». [73]Dopo un poco, i
presenti gli si accostarono e dissero a Pietro: «Certo anche tu sei di quelli;
la tua parlata ti tradisce!». [74]Allora egli cominciò a imprecare e a
giurare: «Non conosco quell'uomo!». E subito un gallo cantò. [75]E
Pietro si ricordò delle parole dette da Gesù: «Prima che il gallo canti, mi
rinnegherai tre volte». E uscito all'aperto, pianse amaramente.
Matteo - Capitolo 27
[1]Venuto il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli
anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù, per farlo morire. [2]Poi,
messolo in catene, lo condussero e consegnarono al governatore Pilato.
[3]Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era
stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi
sacerdoti e agli anziani [4]dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito
sangue innocente». Ma quelli dissero: «Che ci riguarda? Veditela tu!». [5]Ed
egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad
impiccarsi. [6]Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero: «Non
è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue». [7]E tenuto
consiglio, comprarono con esso il Campo del vasaio per la sepoltura degli stranieri.
[8]Perciò quel campo fu denominato "Campo di sanguè'fino al giorno
d'oggi. [9]Allora si adempì quanto era stato detto dal profeta Geremia: E
presero trenta denari d'argento, il prezzo del venduto, che i figli di Israele
avevano mercanteggiato, [10]e li diedero per il campo del vasaio, come
mi aveva ordinato il Signore.
[11]Gesù intanto comparve davanti al governatore, e
il governatore l'interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose
«Tu lo dici». [12]E mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e gli
anziani, non rispondeva nulla. [13]Allora Pilato gli disse: «Non senti
quante cose attestano contro di te?». [14]Ma Gesù non gli rispose
neanche una parola, con grande meraviglia del governatore.
[15]Il governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua,
rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta. [16]Avevano in quel
tempo un prigioniero famoso, detto Barabba. [17]Mentre quindi si
trovavano riuniti, Pilato disse loro: «Chi volete che vi rilasci: Barabba o
Gesù chiamato il Cristo?». [18]Sapeva bene infatti che glielo avevano
consegnato per invidia.
[19]Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire:
«Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno,
per causa sua». [20]Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la
folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù. [21]Allora il
governatore domandò: «Chi dei due volete che vi rilasci?». Quelli risposero:
«Barabba!». [22]Disse loro Pilato: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?».
Tutti gli risposero: «Sia crocifisso!». [23]Ed egli aggiunse: «Ma che
male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!».
[24]Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto
cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non
sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!». [25]E
tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri
figli». [26]Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare
Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.
[27]Allora i soldati del governatore condussero Gesù
nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. [28]Spogliatolo,
gli misero addosso un manto scarlatto [29]e, intrecciata una corona di spine,
gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si
inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!». [30]E
sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. [31]Dopo
averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi
vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
[32]Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene,
chiamato Simone, e lo costrinsero a prender su la croce di lui. [33]Giunti
a un luogo detto Gòlgota, che significa luogo del cranio, [34]gli diedero
da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne
volle bere. [35]Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le
sue vesti tirandole a sorte. [36]E sedutisi, gli facevano la
guardia. [37]Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta
della sua condanna: «Questi è Gesù, il re dei Giudei».
[38]Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno
a sinistra.
[39]E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo
il capo e dicendo: [40]«Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci
in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!». [41]Anche
i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: [42]«Ha
salvato gli altri, non può salvare se stesso. E' il re d'Israele, scenda ora
dalla croce e gli crederemo. [43]Ha confidato in Dio; lo liberi lui
ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!». [44]Anche
i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo.
[45]Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si
fece buio su tutta la terra. [46]Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì,
Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai
abbandonato?». [47]Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano:
«Costui chiama Elia». [48]E subito uno di loro corse a prendere una
spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava
da bere. [49]Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a
salvarlo!». [50]E Gesù, emesso un alto grido, spirò.
[51]Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la
terra si scosse, le rocce si spezzarono, [52]i sepolcri si aprirono e
molti corpi di santi morti risuscitarono. [53]E uscendo dai sepolcri,
dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. [54]Il
centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il
terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano:
«Davvero costui era Figlio di Dio!».
[55]C'erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano;
esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. [56]Tra costoro
Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di
Zebedèo.
[57]Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa,
chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. [58]Egli
andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli
fosse consegnato. [59]Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un
candido lenzuolo [60]e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta
scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se
ne andò. [61]Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l'altra
Maria.
[62]Il giorno seguente, quello dopo
Matteo - Capitolo 28
[1]Passato il sabato, all'alba del primo giorno della
settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. [2]Ed
ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si
accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. [3]Il suo
aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. [4]Per
lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. [5]Ma
l'angelo disse alle donne: «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il
crocifisso. [6]Non è qui. E' risorto, come aveva detto; venite a vedere
il luogo dove era deposto. [7]Presto, andate a dire ai suoi discepoli:
E' risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io
ve l'ho detto». [8]Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia
grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.
[9]Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute
a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. [10]Allora
Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano
in Galilea e là mi vedranno».
[11]Mentre esse erano per via, alcuni della guardia
giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto. [12]Questi
si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di
denaro ai soldati dicendo: [13]«Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti
di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo. [14]E se mai la cosa
verrà all'orecchio del governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni
noia». [15]Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni
ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi.
[16]Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. [17]Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. [18]E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. [19]Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, [20]insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».