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Un Sogno

 

un castello meraviglioso. fuori un giardino con piante, fiori, uccelli, vegetazione eccezionale, una temperatura incantevole. il sole si faceva tutto d'oro; sembrava il luogo piu' accogliente. si aspettava che passassero gli anni e, dopo l'attesa, finalmente l'erede! un ragazzo di 12 anni, simpatico, allegro e vivace. si seppe nei dintorni che in quel castello era arrivato l'erede. cuoriosi di conoscerlo, andarono tanti...

il ragazzino osservava. dove vedeva persone non s'intrometteva, dove vedeva vecchietti indicava la strada, aiutava i piu' deboli a camminare, e contemporaneamente domandava (senza farsi riconoscere): "perche' venite? cosa volete?". le persone rispondevano: "vogliamo conoscere l'erede, vogliamo fargli tanti auguri". il ragazzo prese l'atteggiamento di servire, prendendo dal castello le cose che potevano far comodo ai venuti, offriva quello che aveva.

intanto le persone che erano entrate nel castello uscivano dicendo: "ma non si vede l'erede! abbiamo cercato, siamo stanchi di cercare, dov'e'? saremmo felici se lo vedessimo!".

il ragazzo sentiva, ma continuava a servire, a dare quello che meglio gradivano le persone. le vecchiette si consolavano con quel ragazzo che le faceva contente e dicevano: "ma l'erede, dov'e'?".

dopo tanto parlare, le persone, soddisfatte dell'accoglienza sentirono il ragazzo: "non cercate piu': l'erede e' tra tutti noi. "

"ma noi vogliamo conoscerlo!" dicevano tutti.

"sentite - riprese il ragazzo - gli avete voluto tanto bene da venire fino qui, affaticandovi e pieni di buona volonta': siete stati felici dell'accoglienza. rimanete qui: e' vostro il castello con i suoi dintorni. io faro' sempre il vostro servitore".

"ma l'erede? vogliamo conoscerlo!"

e il ragazzo:

"l'erede, anzi, gli eredi siete voi! voi che siete venuti!"

                                                                                                                                        ignazio agnetta